La lettera di sedici Stati “Una tassa unica europea sullo svapo”

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Approdare ad una legislazione europea che livelli, allinei la tassazione dei vari Stati membri in fatto di sigarette elettroniche.
E’ questo il “succo” di una lettera-richiesta che è stata sottoscritta da sedici Paesi dell’Unione (l’Italia non figura tra essi) e, in particolare, dai Ministri delle Finanze degli Stati in questione.
I Paesi firmatari sono Paesi Bassi, primo firmatario, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Slovacchia, Spagna, Belgio, Bulgaria, Irlanda, Slovenia e Portogallo.
“In base all’attuale direttiva, la maggior parte di questi prodotti non può essere tassata come i prodotti del tabacco tradizionali – viene spiegato nel corpo della missiva indirizzata alla Commissione europea – Le disposizioni dell’attuale direttiva sono insufficienti o troppo limitate per rispondere alle sfide affrontate dalle Amministrazioni degli Stati membri, data l’offerta in continua evoluzione dell’industria del tabacco.
A causa delle carenze nella legislazione dell’Unione europea
– è ancora rappresentato – gli Stati membri hanno adottato misure appropriate a livello nazionale.
Ciò ha portato a frammentazione, condizioni di gioco non uniformi e, in ultima analisi, alla distorsione del nostro mercato interno”.

NEL 2023 LA PROPOSTA DI BANNARE GLI AROMI

L’obiettivo dei sottoscrittori è che l’Europa integri la norma vigente in fatto di tassazione sul tabacco andandovi ad includere, appunto, riferimenti alla sigaretta elettronica.
Ancora una volta, quindi, impulsi dalla base degli Stati con proposte che mirano a “regolamentare” le leggi Ue in materia di vaping.
Alcuni degli Stati di cui ora, infatti, sono gli stessi che – un anno addietro – presero altra iniziativa in merito ad un possibile intervento sugli aromi.
Un cartello guidato dalla Francia e sostenuto anche da Germania, Danimarca, Estonia, Spagna, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Finlandia, Lussemburgo, Slovenia e Polonia si fece carico, nel Giugno 2023, di una proposta collettiva, sempre all’indirizzo dell’Organo della Commissione, chiedendosi di adottare un divieto europeo sui cosiddetti “flavours”.
Un auspicio che, nel malcapitato caso fosse preso in considerazione, avrebbe effetti squassanti sul mercato e sulle scelte di smoking cessation di chi vorrebbe smettere di fumare.

- Scritto da Arcangelo Bove