Circa 537 milioni gli adulti in tutto il mondo che ne sono affetti.
Il diabete – di cui oggi ricorre la Giornata mondiale – continua a rappresentare una significativa minaccia sanitaria.
Non aiutata, certo, da cattive abitudini quale quella del fumo.
Proprio sulla base di questi presupposti, il Coehar porta avanti da anni il progetto “Diasmoke”, uno dei fronti d’azione degli studi del Centro di ricerca catanese e che coinvolge Paesi diversi nell’ottica di aiutare i pazienti affetti da diabete a smettere di fumare o ridurre il danno fumo correlato passando a prodotti senza combustione.
“La diagnosi tempestiva e una gestione multidisciplinare del paziente – fa presente la professoressa Lucia Frittitta, Direttrice del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Catania – sono necessari per ottenere il miglioramento della condizione patologica, anche alla luce delle possibili terapie oggi attuabili per ridurre il danno e fornire una maggiore protezione del paziente affetto da diabete.
Stiamo esplorando attivamente varie strategie per ridurre i danni per i pazienti diabetici derivanti da scelte di vita non sane”.
“Oggi – ha spiegato invece il professore Riccardo Polosa, fondatore di Coehar – ci uniamo a milioni di persone in tutto il mondo per celebrare la Giornata mondiale del diabete, un’importante opportunità per aumentare la consapevolezza sul diabete, una condizione che colpisce oltre 537 milioni di adulti in tutto il mondo.
Mentre riflettiamo sul tema di quest’anno, sottolineiamo il valore della diagnosi precoce, dell’istruzione continua e del supporto accessibile per le persone con diabete.
Ciò è in linea con il nostro studio in corso Diasmoke Free, in cui stiamo studiando l’impatto della cessazione del fumo e della riduzione del danno da tabacco sulla gestione del diabete e sui risultati generali sulla salute.
Lo studio sottolinea il nostro impegno nell’aiutare le persone a fare cambiamenti di stile di vita informati che possono migliorare profondamente il controllo del diabete e la qualità della vita.
La ricerca indica che smettere di fumare porta a risultati migliorati come una migliore perfusione degli arti, un aumento dei tassi di sopravvivenza senza amputazione e un miglioramento della funzione erettile.
Lo studio Diasmoke che il Coehar porta avanti insieme al gruppo di ricerca che coinvolge anche la Polonia fornisce prove in merito alla cessazione da fumo sul decorso delle complicazioni relative al diabete”.
E proprio dalla Polonia arriva anche la riflessione del professore Edward Franek del Centro di Ricerca clinica dell’Accademia di Scienze di Varsavia
“Le attuali linee guida per la cessazione del fumo spesso trascurano le sfide uniche che i fumatori affrontano – afferma il medesimo – Molti pazienti, nonostante comprendano il grave impatto del fumo, hanno difficoltà a smettere a causa della persistenza dell’abitudine.
Per affrontare questo problema, i nuovi sistemi elettronici di erogazione della nicotina, che possono ridurre il danno di oltre il 95%, offrono una soluzione pratica e mitigano le comorbilità associate a gravi malattie.
Con lo studio Diasmoke Free – la conclusione – stiamo sperimentando un approccio alternativo, con risultati nella vita reale, che supporta coloro che hanno difficoltà a smettere da soli”.
- Scritto da Italo Di Dio