Diabete e fumo, Polosa relaziona negli Emirati Arabi

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Contrastare l’impatto del fumo vuol dire garantire una migliore qualità di vita ai fumatori.
In particolar modo a quelli che sono patologici, non ultimi i diabetici.
Di questo e altro si è discusso in occasione del convegno “Cardiorenal, Obesity & Metabolic Health Summit 2024”, momento tenutosi a Fujairah, negli Emirati Arabi Uniti, e che ha visto tra i relatori anche il professore Riccardo Polosa, “papà” del Coehar che è intervenuto con una presentazione dedicata alle strategie di riduzione del danno nell’ambito dell’approccio di cessazione per il fumatore diabetico.
Ne da notizia lo stesso Coehar attraverso il proprio sito web istituzionale.
“La prevalenza di fumatori – espongono dal Coehar – rimane incredibilmente alta tra i pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2: le conseguenze per questi soggetti si traducono in un elevato rischio di eventi avversi cardiovascolari e ripercussioni a livello metabolico.
La cessazione rimane una strada da perseguire per migliorare i parametri dei diabetici che fumano, che però, molto spesso, non vogliono o non riescono a smettere”.
“Evitare l’esposizione alle sostanze chimiche del fumo di sigaretta passando ai prodotti a base di nicotina senza combustione può portare a un miglioramento dei fattori di rischio cardiovascolari e dei parametri metabolici”,
ha rappresentato Polosa.
Che ha aggiunto “Offrendo un’alternativa più sicura al fumo di sigaretta, questo approccio può supportare le strategie di riduzione del danno, soprattutto per quelle categorie di pazienti ad alto rischio che lottano per smettere di fumare”.

IL PROGETTO DIASMOKE

Una tematica, quella dell’incrocio diabete-fumo, che è il perno del progetto Diasmoke, un’iniziativa internazionale – targata Coehar – che offre supporto ai fumatori diabetici che vogliono smettere o che intendono ridurre l’impatto negativo del fumo e che è stata in grado di dimostrare come dire definitivamente addio al fumo possa comportare benefici in termini di riduzione del rischio cardiovascolare tra chi soffre di diabete mellito di tipo 2.
Tuttavia, la relazione tra fumo e altre complicanze del diabete, come la retinopatia e la neuropatia, rimane ancora scarsamente indagata, evidenziando la necessità di ulteriori ricerche per comprendere appieno tali associazioni.
Il “Cardiorenal, Obesity & Metabolic Health Summit 2024” è stata, in tal senso, un’occasione per discutere degli ultimi progressi e delle prospettive nella gestione e nel trattamento del diabete e delle malattie cardiovascolari, offrendo una panoramica degli attuali trattamenti, della ricerca, delle sfide più importanti nel campo della cardiologia e diabetologia.

- Scritto da Arcangelo Bove