Naso storto? Colpa della sigaretta elettronica.
Maggiore incidenza di otiti? Sempre colpa della sigaretta elettronica.
Meteorite/Estinzione dei dinosauri? Manco a dirlo, la colpa resta della e-cig.
Da qualche settimana, ormai il trend è alquanto chiaro, siamo entrati nuovamente nel circolo vizioso della demonizzazione della sigaretta elettronica.
Basta fare una fugace ricerca sul web, infatti, per vedere emergere articoli che fanno riferimento a questa o a quell’altra ricerca che ipotizza come lo svapare sia potenziale causa delle più disparate patologie.
E’ un’azione di attacco che ciclicamente si ripete e che sembra avere quale unico scopo quello di crocifiggere lo svapo.
Perché si ricorra a questi strumenti di attacco mediatico non è dato sapere così come non vogliamo sapere se vi sia e quale sia l’interesse sottostante da tutelare.
Ciò che è assodato è che in molti casi, per non dire in tutti, non si è al cospetto di dati sostenuti da prove scientifiche bensì si è semplicemente al cospetto di mere relazioni.
Facciamo un esempio, giusto per rendere l’idea.
Prendiamo dieci persone che vivono a Roma ed altre dieci che vivono a Milano.
Tra le dieci persone che vivono a Roma, si constata che sei soffrono ogni settimana di mal di testa mentre tra i “milanesi” il mal di testa lo soffrono in tre.
Conclusione: chi vive a Roma ha il doppio di probabilità di soffrire di mal di testa rispetto a chi vive in Lombardia.
Ma questo dato statistico – che ha tanto il sapore della coincidenza – non ha però alcun elemento scientifico a sostegno.
Del resto, non vi potrebbe essere.
DA 15 ANNI SUL MERCATO
Oggi come oggi la e-cig (sono passati 15 anni dal suo ingresso nel mercato) non ha ucciso nessuno, diversamente dal fumo classico che di morti ne macina da decenni a ritmo di 7-8 milioni/anno.
Chi vive da vicino, ogni giorno, la realtà degli svapatori sa bene che quotidianamente tantissime persone – anche fumatori incalliti di lungo corso – smettono di fumare usando la sigaretta elettronica o, quanto meno, abbattono sensibilmente e progressivamente il numero di bionde quotidiane.
Le campagne anti-svapo, invece, altro non fanno che alimentare diffidenza immotivata e campagne di terrore.
Un impatto devastante perché, giustamente, il lettore profano si trova al cospetto di notizie apparentemente autorevoli in quanto associate a questa o a quell’altra Università americana che fanno riferimento al fatto che svapare faccia male a questo o a quell’altro.
E così, complice la cassa di risonanza dei social, ci si mette un attimo ad alimentare una macchina del fango dagli effetti che sono molto difficilmente reversibili.
Con l’unico risultato di disincentivare il fumatore a intraprendere un percorso di smoking cessation.
In conclusione, quindi? Se non si fuma non si deve in alcun modo usare la sigaretta elettronica che deve essere intesa unicamente quale chiave per smettere di fumare e fino a quando non si raggiunge tale scopo.
Se è vero, per il resto, che la e-cig dovrà ancora essere oggetto, negli anni, di studi e di approfondimenti, un dato è già chiaro e sicuro: svapare fa sicuramente meno male di fumare.
Quindi, in attesa di future cose, ben venga uno strumento che ci sottragga alla mortale dipendenza dal tabacco.
- Scritto da Italo Di Dio