Regno Unito, addio sigarette all’aperto: nuova proposta antifumo

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Inghilterra, obiettivo 2030: addio fumo
Inghilterra, obiettivo 2030: addio fumo

Accendersi una sigaretta nel Regno Unito diventerà sempre più una vera e propria impresa.
E meno male.
Il nuovo Governo british guidato dal Primo Ministro Keir Starmer, infatti, mira a introdurre un divieto di fumo all’aperto che andrebbe ad includere diversi spazi “open air” ad alta frequentazione di pubblico.
Aree esterne di ristoranti e pub, adiacenze di scuole e ospedali le zone che per legge dovrebbero essere risucchiate nella norma che risparmierà, preme sottolinearlo, le sigarette elettroniche – non si farà, cioè, di tutt’erba un fascio.
Se ad oggi, quindi, le uniche aree “outdoor” dove, a discrezione degli Enti locali e non della legge statale, si poteva trovare l’indicazione di non fumare erano quelle corrispondenti ai parchi gioco.
A breve, invece, anche lungo le strade si dovrebbe andare ad applicare il particolare ban e ciò sarà – si badi – in forza di una norma nazionale e generale.
Un provvedimento che trova giustificazione, in primo luogo, nella necessità di tutelare la pubblica salute ma anche in una mera questione di conti statali: il Primo Ministro Keir Starmer è stato alquanto chiaro e cristallino sul punto facendo riferimento alla stringente esigenza di “alleggerire l’impatto del fumo su un sistema sanitario che è in ginocchio” e che stima in circa 22.6 miliardi di sterline l’anno “il costo delle cure sanitarie in relazione alla morbilità fumo correlata”.
Cure che, al danno si aggiunga la beffa, non servono comunque a risparmiare gli 80.000 decessi l’anno che si contano sul territorio inglese.

SUL TAVOLO RESISTE IL DIVIETO GENERAZIONALE

E, attenzione: il nuovo Governo, con la sua idea anti fumo, non spazzerà via le proposte legislative che erano già state cantierizzate dai predecessori conservatori di Rishi Sunak: sul tavolo del nuovo Esecutivo, riflettendosi una cultura politica che a noi dello Stivale è assolutamente estranea, resta infatti viva e vegeta la proposta di introdurrea un divieto graduale, per così dire di tipo generazionale, che andrà ad impedire ai nati dal 2009 di fare uso e consumo di sigarette.
Ulteriori accorgimenti al prossimo orizzonte, quindi, per disincentivare il rapporto con i pacchetti.
Non che gli inglesi fossero restati fermi sul punto, a partire dal costo delle sigarette: si pensi, cogliendosi l’analisi del CorSera, come un pacchetto di bionde nei tabacchi inglesi costi un qualcosa come 15.67 sterline, cioè 18,6 euro — ovvero oltre le tre volte tanto le nostre tariffe.
Ma, con tutta evidenza, tali misure non sembrano essere ancora sufficienti.

- Scritto da Italo Di Dio