“Con la sigaretta elettronica possiamo salvare 880.000 vite”

“Lives Saved Report: Tobacco Damage Reduction and Better Treatment Could Save Almost 880.000 Lives”: è questo il titolo di uno studio che rivela una verità molto importante e che ruota attorno al potenziale che vive nei prodotti a danno ridotto di salvare vite.
Nel dettaglio, l’approfondimento è stato posto in essere da un pool di studiosi internazionale – tra di essi anche l’italiano Riccardo Polosa e lo svedese F. Karl Fagerström.
Ebbene, secondo l’analisi condotta, da qui al 2060 si potrebbe salvare la vita di circa 880.000 persone che vivono in Malesia ed in Uzbekistan.
L’approfondimento parte dai numeri che sono stati snocciolati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle sue proiezioni: l’Organismo internazionale, infetti, prevede che il fumo in Malesia aumenterà dal 29,7% dell’anno 2020 al 30% del 2025, con un ritmo di 18.000 vittime all’anno per malattie fumo correlate che si ritiene di raggiungere entro il 2060.
Non più rosea la prospettiva per l’ex Stato Urss: sempre l’Oms ha modo di ritenere che entro l’anno 2060 si arriverà a toccare una punta di 20.000 decessi all’anno.

IL POTENZIALE SALVA-VITA

Ebbene, intervenendo con politiche antifumo basate sul ricorso a strumenti quali la sigaretta elettronica, questa la teoria dei ricercatori, si stima di poter avere salva la vita di 416.000 vite in Malesia e di ulteriori 464.000 in Uzbekistan.
Per un totale, appunto, di 880.000
“Il nostro rapporto – così il dottore Derek Yach, coautore del rapporto – dimostra che misure sensate di riduzione del danno possono rappresentare una strategia altamente efficace per promuovere la cessazione del fumo e ridurre l’incidenza delle malattie legate al fumo”.
“E’ importante – ha aggiunto un altro coautore dello studio, il dottore Delon Human – rendere i prodotti alternativi meno dannosi, come le sigarette elettroniche e le bustine di nicotina, più accessibili, accettabili e convenienti per i fumatori che desiderano cambiare”.

- Scritto da Arcangelo Bove