Vapore, nuvole ed esalazioni varie che provengano da sigarette elettroniche e tabacco riscaldato saranno considerati come fumo passivo.
Un unico calderone, senza più distinguo alcuno, con le annesse ricadute e conseguenze che si avranno inevitabilmente dal punto di vista normativo.
La svolta arriva in Svizzera dove, proprio nella giornata odierna, il Consiglio federale ha determinato l’entrata in vigore della nuova legge sul tabacco che diventerà pienamente efficace con decorrenza il 1 Ottobre di quest’anno.
In buona sostanza, semplificando di molto il discorso, laddove già ora non si può fumare non si potrà neppure più svapare.
In pratica disco rosso all’interno di tutti i locali pubblici, uffici e attività commerciali al chiuso.
Ma la revisione non riguarda solo il discorso dei luoghi dove non sarà più consentito fare uso dei dispositivi in questione.
Strette, infatti, riguardano anche la pubblicità e la vendita ai minori.
UNA TOPPA SULLA VENDITA AI MINORI
Con riguardo a quest’ultimo aspetto, in particolare, la Svizzera mette una bella toppa a quella che con tutta evidenza era una falla nel sistema: dal 1 Ottobre, non si potranno più cedere ai minori anche e-cig, liquidi e affini.
Per la pubblicità, ancora, si introduce il divieto di esporre manifesti che facciano reclama dei prodotti in questione che siano visibili da parte di chi si trova sul suolo pubblico; restrizioni in fatto di pubblicità si applicheranno anche sui mezzi del trasporto pubblico, nei cinema, in complessi quali stazioni ed aeroporti nonchè all’interno di campi sportivi.
Similmente pure le attività di sponsorizzazione di manifestazioni a carattere internazionale o destinate a un pubblico minorenne non saranno più consentite.
In pratica l’equiparazione tra fumo e le cosiddette alternative sarà totale, riflesso di quella che, nella valutazione elvetica, è con tutta evidenza una assimilazione concettuale in termini di rischi.
In particolare in prospettiva giovani.
Nel 2022 – giusto per dare qualche numero – il 26,3 per cento della popolazione ha fatto uso di almeno un prodotto del tabacco mentre nella fascia tra i 15 e i 24 la quota è risultata essere del 34,4.
Una media tra i giovani che è significativamente più altra rispetto a quella della popolazione generale: e, verosimilmente, la riforma vive proprio nella lettura di questo dato.
- Scritto da Italo Di Dio