Il dietrofront potrebbe arrivare.
Ed anche presto.
Il Brasile sarebbe in procinto di rivedere le decisioni prese sulla sigaretta elettronica nell’ormai lontano 2009.
Secondo la stampa locale, infatti, il Governo vaglierebbe di ri-legalizzare la sigaretta elettronica.
Come noto, il grosso Stato sudamericano – 215,3 milioni di abitanti molti dei quali versanti in una condizione di grossa difficoltà socio economica – intende ritirare le attuali previsioni che, di fatto, hanno vietato a 360 gradi – sostanzialmente da sempre – lo svapo essendone proibiti la produzione, l’importazione, la vendita, la distribuzione, lo stoccaggio, il trasporto e la pubblicità dei prodotti.
Le disposizioni erano venute proprio agli albori del settore, ovvero nel 2009, per iniziativa dell’Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria brasiliana, (Agência Nacional de Vigilância Sanitária).
La motivazione principale alla base del regolamento era stata quella di voler proteggere e tutelare la salute pubblica “impedendo l’introduzione di prodotti potenzialmente dannosi che non erano stati adeguatamente testati per la sicurezza”.
Un provvedimento che, con tutta evidenza, era stato assunto al cospetto di quella che – ben 15 anni addietro – era un’incognita o poco più.
Da allora, però, ne è passata di acqua sotto i ponti.
IL DIVIETO SCATTO’ SUBITO
Da una parte è cresciuta la scienza pro svapo, dall’altra la sigaretta elettronica ha continuato a diffondersi nel Paese brasiliano sebbene attraverso i canali paralleli del contrabbando.
Con tutti gli annessi rischi legati alla circolazione di prodotti non controllati ed il paradosso connesso alle mancate entrate per lo Stato.
Ora, però, la Commissione economica del Senato brasiliano ha preso in considerazione un disegno di legge per legalizzare le sigarette elettroniche con il conforto, come prima accennato, di elementi più chiari che vengono dal mondo della ricerca.
Oltre al discorso maggiori prove in termini di sicurezza, arrivano anche elementi che confortano in chiave di smoking cessation.
Ed il Brasile, come noto, non è certo esente al problema tabagismo: circa 200.000 persone muoiono nello Stato in questione ogni anno per patologie legate al fumo.
Uno dei baluardi del proibizionismo anti-svapo, quindi, potrebbe cadere.
- Scritto da Italo Di Dio