Morti per fumo, la nicotina non c’entra: lo prova il caso Svezia

0
58

Fumo, sigarette elettroniche, nicotina.
I detrattori della sigaretta elettronica e delle alternative a rischio ridotto, in generale, amano fare di tutt’erba un fascio finendo artatamente per criminalizzare la nicotina – comodo comune denominatore di tutti i dispositivi – addebitando a tale sostanza la causa di ictus, infarti, tumori e quanti altri accidenti.
Un atteggiamento che è imperdonabile da parte di chi mastica scienza, dal momento che è noto, provato e risaputo come la causa dei problemi fumo-correlati sia da ricercare nelle sostanze tossiche che sono liberate dall’atto della combustione, che è una “fase” che è propria solo delle sigarette classiche e che non si rinviene nella e-cig.
La nicotina, in questo discorso, ha la “colpa” di creare dipendenza – questo si – ma affermare che essa sia la causa diretta di cancri e accidenti cardiocircolatori è un depistaggio, è molto semplicemente un grossolano errore.
La prova dell’innocenza della nicotina, del resto, è anche molto evidente da ritrovare.
Si pensi al caso-Svezia, un caso da portare in letteratura.
Gli scandinavi, infatti, da qualche anno ormai hanno adottato quale strategia di smoking cessation l’uso dello snus, ovvero le bustine che si pongono sotto il labbro e che, udite udite, rilasciano proprio nicotina.
Questa soluzione (usata da circa il 25% della popolazione) ha, in primo luogo, consentito di abbattere il tasso di fumatori – primo Paese in Europa a riuscirci! – al di sotto della soglia del 5 percentuale conquistando, così, la “palma” di Stato smoking free; Ma, allo stesso, tempo in Svezia si registrano decessi fumo correlati nella misura del 44 percentuale in meno rispetto alla media europea.
Non occorre essere geni e luminari per comprendere che, quindi, non sia proprio la nicotina il killer, il colpevole ma che – torniamo al punto di partenza – il problema viva piuttosto altrove e quell’altrove, come prima affermato, si chiama combustione da sigarette tradizionali.

LE PAROLE DI FAGERSTROM

“Sebbene la nicotina possa creare dipendenza, non causa il cancro – viene chiarito nello studio “No Smoke Less Harm” che annovera tra i coautori anche Karl Fagerström – Gli studi hanno da tempo stabilito questo dato.
Tragicamente, persistono miti significativi sulla nicotina tra i medici e il pubblico.
La percezione errata dei danni della nicotina tra i professionisti sanitari è inaccettabile e non è nel migliore interesse dei loro pazienti.
Se i professionisti sanitari non capiscono la nicotina, come possiamo aspettarci che il pubblico sappia che la nicotina non causa malattie?”.

Se la scienza (in modo voluto o no) continua ancora a generare confusione, non ci si può aspettare scelte consapevoli da parte del cittadino-consumatore.
Le persone fumano per la nicotina ma muoiono per il catrame”, scriveva il famoso professor Michael Russell nel 1976.
Una frase che potrebbe essere elevata a slogan per far cogliere i dovuti distinguo in materia di contrasto al fumo.

- Scritto da Arcangelo Bove