Un elemento alquanto interessante quello che emerge quale conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Jama Network Open e finanziato da Cancer Research UK.
Ebbene, le conclusioni in questione rivelano che i bambini esposti allo svapo passivo in ambienti chiusi assorbono molto meno nicotina rispetto ai piccoli esposti al fumo di terzi in ambienti analogamente al chiuso.
Una quantità che sarebbe più bassa fino a sette volte.
Ovviamente, vale una premessa in termini di logica e di buon senso: è cosa fortemente sconsigliabile fumare e svapare, all’interno di spazi “indoor”, in presenza di non fumatori e tanto più di ragazzini per evitare esposizioni per così dire passive.
Tanto al di là di considerazioni che si possono fare di natura etica in termini di condotte che possono esporre anche al rischio di emulazione.
Al netto di queste valutazioni, resta però un dato estremamente interessante: la sigaretta elettronica, rispetto a quella classica, espone la terza persona non svapatrice-fumatrice a rischi di contaminazione che sono decisamente irrisori anche a parità di emissione di nicotina tra le due fonti.
L’approfondimento ha chiamato in causa 1.777 ragazzini di età compresa tra i 3 e gli 11 anni.
LE PAROLE DEI RICERCATORI
“Il nostro studio – ha affermato Harry Tattan-Birch dell’UCL Institute of Epidemiology and Health Care – dimostra, utilizzando dati provenienti dal mondo reale piuttosto che da un ambiente di laboratorio artificiale, che l’assorbimento di nicotina è molto più basso dal vapore passivo che dalle “bionde” altrui.
La nicotina in sé rappresenta un rischio limitato, ma mostra quale potrebbe essere la massima esposizione possibile allo svapo passivo. L’esposizione a sostanze nocive non nicotiniche presenti nel vapore sarà probabilmente ancora sostanzialmente inferiore.
Questo documento – insiste la ricercatrice – suggerisce che le preoccupazioni sullo svapo passivo potrebbero essere in qualche modo esagerate, con l’esposizione passiva a elementi tossici che probabilmente è molto bassa.
I risultati confermano i rischi del fumo in casa in presenza di bambini, che andrebbero evitati a tutti i costi.
Tuttavia – ha concluso Tattan-Birch – poiché lo svapo passivo espone comunque i bambini a più sostanze dannose rispetto al non svapare o all’esposizione al tabacco, è meglio evitare di svapare in casa anche in presenza di essi”.
Ovviamente il dato a pro dello svapo è in realtà ancora più positivo: la ricerca in esame, infatti, si è incentrata esclusivamente sul fattore nicotina.
E non considera come il fumo liberi nella sua combustione sostanze tossiche e cancerogene che non sono presenti nella e-cig o che lo sono in maniera del tutto trascurabile.
Siffatte sostanze tossico-cancerogene, quindi, possono essere potenzialmente acquisite in via passiva in presenza di un fumatore e non, invece, al cospetto di una svapatore.
- Scritto da Arcangelo Bove