Sarà Settembre il momento in cui sarà imposto lo stop alle sigarette elettroniche usa e getta in Francia.
E’ quello che prevede il testo normativo attualmente in esame presso le Camere transalpine.
Un testo che è in via di costante rifinitura e di aggiustamento da parte dei parlamentari francesi nell’ottica di chiarire al meglio i contenuti e scongiurare il rischio di “vie di fuga”.
Ora come ora, in particolare, il dispositivo di legge prevede di vietare “a produzione, la commercializzazione, la vendita, la distribuzione o l’offerta gratuita” dei prodotti in questione.
In più sarebbe anche contemplato il divieto di “possederli con l’intento di venderli o distribuirli”.
Ad ogni buon conto, a sostegno di tali previsioni vi sarebbe un forte momento sanzionatorio: per chi trasgredisce, infatti, una multa che può arrivare a toccare anche la somma di 100.000 euro.
Ora come ora, in particolare, Senato e Camera hanno elaborato proprie proposte di testo – sostanzialmente abbastanza sovrapponibili – che attendono di essere “unite” e, quindi, sottoposte all’analisi della Commissione europea che, da parte sua, avrà circa sei mesi per esprimersi.
LE PAROLE DI VAUTRIN
Mese più mese meno, quindi, dovrebbe arrivarsi a Settembre del corrente anno, come indicato dalla volontà del Governo, per assistersi allo “start”.
Intanto, fonti di Palais de l’Élysée confermano quale sia stata la “ratio” a fondamento del provvedimento prossimo ad essere battezzato.
“La commercializzazione di questi prodotti ha lo scopo di attirare i giovani con colori, sapori e aromi di frutta e un prezzo basso”.
Così ha riferito alla Camera il Ministro del Lavoro e della Salute Catherine Vautrin.
Tutelare le fasce più giovani della popolazione ed ancora tutelare le fasce più giovani della popolazione: è questa la mission che si sono dati i “blues” alla luce del dilagare delle monouso tra i ragazzini.
Più o meno gli stessi principi che stanno muovendo anche i legislatori del Regno Unito pure giunti ad analoghe conclusioni su tali tipologie di e-cig.
- Scritto da Arcangelo Bove
