Praticamente svapare è divenuto come fumare.
Nel senso che le due “attività” vengono trattate fondamentalmente allo stesso modo dai legislatori.
E’ questo il senso di uno sfogo che viene da Sébastien Béziau, tra i principali esperti in Francia ed in Europa in fatto di riduzione del danno da fumo.
Bèziau, in particolare, ha circoscritto la sua attenzione proprio alla situazione francese non rinvenendo grosse differenze, nell’approccio regolamentare, tra bionde ed elettroniche.
“Nella coscienza collettiva il fumo fa male – esordisce il medesimo – Possiamo comprendere che le autorità antifumo e le autorità pubbliche hanno fatto bene il lavoro, tant’è che nessuno dubita più del fatto che il fumo faccia ammalare e che il fumo uccida.
Ebbene, diversi “parametri” ci fanno rafforzare questa percezione: il fatto che la pubblicità sia vietata, che gli imballaggi siano neutri e che le tasse siano elevate”.
Fatta la premessa, arriva l’amara constatazione “Ebbene, per quel che riguarda la sigaretta elettronica è praticamente la stessa cosa!
La pubblicità è già vietata, il nuovo Pnlt prevede pacchetti neutri e a livello europeo il processo di tassazione è in corso.
Con la Francia che non si oppone”.
IL PERICOLO-APPIATTIMENTO
Un appiattimento vero e proprio che non fa che creare confusione nel consumatore finale
“Come se tutto ciò non bastasse – insiste ancora il professionista francese – ai medici viene ora chiesto di sconsigliare lo svapo ai propri pazienti.
Stiamo prendendo regolarmente atto di testimonianze di donne incinte che avevano smesso di fumare e che sono state spinte dai ginecologi a riprendere “qualche” sigaretta per smettere di svapare, con il pretesto che sarebbe peggio che fumare.
Il vaporizzatore sarà presto “contornato” di tutti gli attributi di cautela che accompagnano il tabacco.
Nei progetti dell’Organizzazione mondiale della Sanità – conclude Béziau – si parla addirittura di ridefinire la parola “fumare” in modo tale che lo svapo venga incluso in tale definizione.
Resta da capire il perché di tutto questo…”.
- Scritto da Arcangelo Bove