Le sigarette e le alternative a minor danno non possono essere gettate nel calderone dello stesso trattamento normativo e regolamentare.
E’ questa la “ratio” dell’intervento posto in essere dal professore David Sweanor, avvocato e Presidente del Comitato consultivo del Centro per il diritto, la politica e l’etica sanitaria presso l’Università di Ottawa.
Il professionista ha sostanzialmente osservato come prodotti che abbattano il danno fumo-correlato – che siano sigarette elettroniche, tabacco riscaldato o sacchetti di nicotina – non possono essere “trattati”, normativamente parlando, al pari di prodotti quali le classiche bionde che sono risaputamente veicoli di morte e di gravi morbilità.
“Tali normative – ha commentato il legale – finiscono per dare a prodotti mortali come le sigarette un indubbio vantaggio sul mercato non facendo altro altro che andare a rafforzare la dilagante disinformazione che si basa sull’assunto che le sigarette non siano, in realtà, più pericolose delle alternative senza fumo”.
Sweanor ha anche esposto perché le alternative sono meno nocive delle classiche bionde “Il problema non è quello che vive nella nicotina bensì nella combustione”.
“IL PROBLEMA NON E’ LA NICOTINA”
Aggiungendo “È l’inalazione di fumo che sta causando una pandemia globale e le alternative senza fumo hanno il potenziale per andare a sostituire le sigarette.
Facilitare il passaggio ai prodotti senza fumo porterebbe a cogliere uno dei più grandi progressi nella storia della salute pubblica globale”.
Prezioso sarebbe, secondo l’esperto, guardare a quei Paesi che già stanno investendo nella soluzione data dal minor danno da fumo “Vediamo già in realtà come Svezia, Norvegia, Nuova Zelanda, Giappone e in molti altri Paesi che, se ne hanno la possibilità, i fumatori passano ad alternative a basso rischio.
In pochi anni il consumo di sigarette è stato dimezzato.
Se, però, utilizzassimo una regolamentazione e una tassazione proporzionate al rischio per potenziare questa transizione – la conclusione – potremmo accelerare enormemente un futuro più sano”.
- Scritto da Italo Di Dio