Rivedere il divieto che, ora come ora, banna totalmente la sigaretta elettronica in Argentina.
E’ questo il senso di una lettera che Asovape Argentina ha inviato, con il supporto della World Vapers’ Alliance, al Presidente del Paese sudamericano, Javier Milei.
Quello argentino, in fatto di svapo, è Stato totalmente intransigente: sin dagli albori della e-cig, infatti, il dispositivo è stato vietato in toto.
La norma che fu approvata nel lontano Maggio 2011 ne vieta, nel dettaglio, l’importazione, la distribuzione, la commercializzazione, la pubblicità e la promozione.
Un Paese che, quindi, da sempre è senza svapo.
Nell’intanto, quindi, il fumo è libero di macinare morti e morbilità: secondo ultimo dato, in particolare, la sigaretta causa la morte annualmente di circa 45.000 argentini ed è responsabile di circa 19.000 diagnosi di cancro, 33.000 polmoniti, 11.000 ictus, di 61.000 ricoveri per malattie cardiovascolari nonchè di oltre 100.000 diagnosi di Bpco.
Asovape chiede, su questa base, di rivedere i divieti tutt’ora in essere derogandoli almeno parzialmente.
LA RICHIESTA
“Numerosi studi – fanno presente – hanno dimostrato il profilo di rischio significativamente inferiore e l’utilità che tali prodotti hanno nel supportare le persone a smettere di fumare.
Allo stesso tempo è stato provato il basso rischio per la salute che risiede nella nicotina”.
Si sostiene anche, da parte di Asovape, che il divieto “è incompatibile con il rispetto della libertà individuale degli adulti argentini e con il libero sviluppo della personalità, dell’informazione e della salute degli utenti e dei fumatori”.
Che il Governo possa ascoltare l’istanza in questione, non per fasciarsi prima la testa, pare essere una possibilità che, obiettivamente, pare essere alquanto remota.
Solo alcune settimane fa, infatti, il Ministero della Salute sudamericano ha piuttosto rincarato la dose estendendo l’attuale assetto di norme anche al tabacco riscaldato.
“Il diritto alla salute – aveva osservato in merito il Ministro Vizzotti – è strettamente legato a quello alla vita, che è il primo diritto umano della persona, riconosciuto e garantito dalla nostra Magna Carta.
Considerato che – aveva insistito – alcuni studi avrebbero evidenziato prove della produzione di sostanze nocive per l’uomo all’interno dell’aerosol prodotto dallo svapo e dal tabacco riscaldato, è opportuno vietare tali pratiche”.
- Scritto da Arcangelo Bove