Svizzera, analisi boccia 32 marche di sigarette elettroniche usa e getta

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Trentadue sigarette elettroniche usa e getta, afferenti varie marche, bocciate da un laboratorio in Svizzera.
E’ questo l’esito di un analisi campionaria effettuata a Basilea.
Con un risultato che è stato, come detto, schiacciante: tutti i dispositivi esaminati non sono stati ritenuti conformi alla normativa nazionale vigente.
Ad essere state riscontrate ben 213 violazioni, in alcuni dei casi riguardanti anche la presenza di piombo e di altre sostanze capaci di indurre infertilità.
Sette di queste 32 e-cig monouso esaminate saranno oggetto di prossimo divieto di importazione e, quindi, di circolazione nel mercato interno.
Le marche, per così dire, difettate, intanto, potranno continuare a circolare nel mercato interno e non saranno oggetto di immediato ritiro.
Semplicemente andranno ad esaurimento per poi non essere più oggetto di import.
La scelta di non provvedere ad un immediato ritiro delle “usa e getta” non rispondenti ai requisiti normativi non ha mancato di suscitare qualche pur comprensibile polemica.

R”ISCHIO PER LA SALUTE NON IMMEDIATO”

I consumatori non sono cavie, la trasparenza è fondamentale”, ha fatto presente in una nota Sara Stalder, Direttore generale della Fondazione per la protezione dei consumatori, contestando quel diritto alla riservatezza che impedirebbe di rendere noti i nomi dei brand coinvolti.
Aggiungendo come “sia assurdo che ai consumatori non venga detto quali siano i prodotti interessati dal divieto di importazione e vendita”.
Per quanto riguarda il mancato ritiro in via di urgenza dei prodotti, il laboratorio ha spiegato, attraverso il Responsabile Franz Dussy, come “il rischio per la salute non è così grande come nel caso, per esempio, di un prodotto contaminato da salmonella”.
Un rischio alla lunga ed eventuale, per dirla breve, e non uno di tipo quasi certo, grave ed immediato.
Swiss Vape Trade Association, associazione di categoria che rappresenta i venditori di sigarette elettroniche, ha da parte sua espresso plauso per le attività condotte evidenziando come quello della sicurezza del consumatore resti sempre e comunque l’interesse “supremo” da tutelare.

- Scritto da Italo Di Dio