Inutile prendersi in giro.
Fumare fa male e basta anche se si usa la stratagemma di non inspirare profondamente.
Lo fa presente il Professore Roberto Boffi, Responsabile della Pneumologia e del Centro Antifumo dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano nonchè membro del Comitato scientifico per la lotta al fumo di Fondazione Veronesi.
Il medesimo, in particolare, ha fornito una risposta in tal senso al quesito posto da un utente che domandava, appunto, se limitarsi a trattenere il fumo in bocca potesse, in un certo senso, limitare il danno
“Fumare senza aspirare il fumo della sigaretta, emettendolo subito nell’aria nella speranza che il mancato raggiungimento dei polmoni delle sostanze cancerogene frutto della combustione metta al riparo dai danni, è solo un falso mito” ha chiarito Boffi.
Che ha proseguito “Quando si accende una sigaretta, il fumo viene inspirato comunque e lo stress ossidativo colpisce naso, bocca, gola, trachea e polmoni.
Il fumo, inoltre, viene anche inghiottito e viene assorbito da esofago e stomaco.
Le particelle frutto della combustione penetrano tanto più in profondità nelle vie respiratorie quanto più sono sottili, si depositano nei polmoni, vengono assorbite dagli alveoli, passano rapidamente nel sangue e raggiungono i vari distretti, facendo danni in tutto il corpo, incluso il cervello – tanto che recenti studi confermano il legame tra inquinamento dell’aria e disturbi cognitivi, neurodegenerazione e demenza”.
LA QUESTIONE LIGHT
Problemi anche per le cosiddette sigarette “leggere”.
“Anche le sigarette che venivano chiamate “light” – spiega infatti l’esperto – con i loro piccoli fori sul filtro, inducono a pensare erroneamente che il fumo inalato sia meno dannoso.
Al contrario, il fumatore inspira più intensamente e i prodotti chimici tossici scendono in profondità nei polmoni e, infatti, il rischio oncologico non si riduce fumando tali sigarette.
Chi fuma la pipa o il sigaro, e trattiene quindi il fumo in bocca senza respirarlo, sviluppa infiammazione alla bocca, alla gola e alla trachea e ha un maggior rischio oncologico a livello otorinolaringoiatrico”.
Non v’è via di fuga, quindi.
Fumare fa male, la sentenza è senz’appello.
- Scritto da Arcangelo Bove