Le sigarette elettroniche e gli influencer.
Incrocio pericoloso.
E’ di qualche settimana fa la nuova iniziativa intrapresa dall’associazione Codici che ha promosso ricorso presso il Tribunale di Roma “per ottenere lo stop della campagna pubblicitaria promossa dalle due società ai fini della promozione di sigarette elettroniche e dei relativi contenitori liquidi di ricarica”.
Lo fa presente in una nota stampa l’avvocato Marcello Padovani, legale del sodalizio che ha quale sua fondamentale mission quella di “tutelare il cittadino”.
“Nello specifico – proseguono da Codici – il riferimento è alla sigaretta elettronica MyBlu ed ai dispositivi di ricarica Liquidpods.
A nostro avviso, è in atto una condotta illegittima.
La normativa vigente, infatti, vieta la veicolazione di qualsiasi comunicazione commerciale che abbia lo scopo, o comunque l’effetto, di promuovere questi prodotti.
Abbiamo già ottenuto due vittorie in aula in tal senso.
La strada, dunque, è tracciata ed inequivocabile.
Continueremo a batterci contro questo tipo di pubblicità per tutelare la salute dei consumatori”.
CHIAMATA IN CAUSA ANCHE LA SALEMI
Gli influencer chiamati in causa dall’associazione sono, come si ricava dalla nota stampa di Codici, Giulia Salemi e Pasquale Napoletano
“Nella sua pagina Instagram – è ulteriormente rappresentato – Salemi compare in tre post di alcuni anni fa in cui fuma una sigaretta elettronica indossando una borsa ed un orologio di marca, il tutto con tag riconducibili alle due società ed al prodotto MyBlu.
Vale la pena di sottolineare la portata di messaggi simili, considerando che Salemi ha circa 1,9 milioni di follower.
Sono circa 364mila, invece, i follower del profilo in cui Napoletano, in un post, vanta la comodità e la potenza della sua sigaretta elettronica, anche qui con tanto di tag riferiti alle due società ed al prodotto MyBlu.
Vogliamo lanciare un appello ai due influencer, che vale ovviamente per tutti quelli che, come loro, pubblicano post del genere sui social: tanti consumatori si fidano dei loro consigli, seguono le loro indicazioni, cercano di emularli.
E molti di questi utenti sono giovanissimi.
Bisogna, dunque, fare attenzione ai messaggi che si mandano – concludono da Codici – soprattutto quando di mezzo ci sono prodotti che hanno ripercussioni sulla salute dei consumatori, come le sigarette elettroniche”.
- Scritto da Arcangelo Bove