Coinvolgere gli Enti locali nello smaltimento di sigarette elettroniche.
E’ questa la via maestra per “risolvere” il problema del fine vita degli specifici dispositivi, questione – anche questa – amplificata dal propagare delle “usa e getta”.
In tal senso nota della Unione italiana Tabaccai.
“Molto scalpore – esordisce il passaggio della Uit – sta creando la notizia dell’obbligo per i tabaccai di adeguarsi al Decreto legislativo 14 Marzo 2014 numero 49 che recepisce la direttiva europea 2012/19/UE sui RAEE cioè sullo smaltimento del Rifiuto da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
La querelle che si è scatenata relativamente allo smaltimento delle sigarette usa e getta e, ovviamente, le e-cig ricaricabili e i dispositivi per il tabacco riscaldato, nasce dall’obbligatorietà prevista dalla normativa di regolarizzare la posizione del raccoglitore intermedio dei Raee, cioè il tabaccaio o il rivenditore di svapo.
Il Decreto legge 49/2014, e le sue successive modifiche ed integrazioni, indica chiaramente che i Raee come le sigarette usa e getta si possono classificare come “Raee di piccolissime dimensioni” in quanto trattasi di “prodotti il cui lato più lungo non supera i 25 centimetri”.
Il quesito è il seguente: il tabaccaio o il rivenditore di sigarette elettroniche può rifiutarsi di accettare la e-cig da smaltire?
La Uit analizza i casi che si possono presentare: in primo luogo quello dato dalla situazione di chi si limita a presentare un prodotto da smaltire senza acquistarne uno nuovo (il cosiddetto uno contro zero); E, poi, l’altro caso da chi, invece, consegna il prodotto da eliminare e contestualmente ne acquista uno nuovo (il cosiddetto uno contro uno).
Ebbene, spiegano dalla Uit, “dal 22 luglio 2016 si possono portare in negozio i propri rifiuti elettronici di piccole dimensioni.
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto 121 del 31 Maggio 2016 che impone ai negozi con una superficie di vendita di almeno 400 metri quadri il ritiro gratuito dei Raee con dimensioni fino a 25 centimetri, senza alcun obbligo di acquisto.
Quale tabaccheria ha la dimensione di almeno 400 metri quadri?
Quindi, con la superficie di vendita inferiore, il ritiro “uno contro zero” rimane facoltativo”.
Il ritiro del “vecchio”, invece, diventa obbligatorio – sempre – “indipendentemente dalla superfice, nel caso di acquisto di nuovo prodotto”.
“Qui – ancora dalla Unione italiana Tabaccai – si scatenano gli obblighi e le sanzioni in quanto, sia facoltativamente che per obbligo normativo, non si possono ritirare dai clienti e poi conferirli agli ecocentri o agli Enti di raccolta rifiuti comunali senza la prevista iscrizione ad un apposito Albo, pagare delle tasse di iscrizione una tantum e successivamente ogni anno e tenere dei registri di carico e scarico dei rifiuti.
Insomma ancora un prelievo economico sulla già scarna pelle del tabaccaio.
Qualcuno si è inventato il servizio di raccolta previo pagamento agevolato del canone annuo e di una tantum di iscrizione: un nuovo modo di alimentare il proprio business.
Legittimo ma sicuramente non eticamente condivisibile trattandosi di soggetti rappresentanti di interessi diffusi.
LA PROPOSTA
La Uit – espongono ancora – sempre più in linea con il suo spirito costitutivo e sensibilissima all’ecologia ed alla salute dei cittadini ritiene che la raccolta e lo smaltimento dei Raee derivanti delle sigarette usa e getta, dalle e-cig ricaricabili e da i dispositivi per il tabacco riscaldato debbano e possono avvenire senza alcun onere per il tabaccaio.
Come?
Implementando il servizio già in essere in tutti i Comuni italiani per la raccolta delle pile esauste.
A tal proposito la Unione italiana Tabaccai ha inviato una nota al Presidente dell’Anci, Associazione nazionale dei Comuni italiani, il sindaco di Bari Antonio Decaro, con la quale ha espresso la propria tesi ed ha sollecitato un incontro urgente per definire le modalità operative da attuare che vedranno ancora una volta – la conclusione – i tabaccai parte pulsante della popolazione al servizio dei cittadini e delle Istituzioni”.
- Scritto da Italo Di Dio