Dietrofront sulla legge anti-fumo: la Nuova Zelanda cancella il divieto “generazionale”

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Nuova Zelanda, incredibile dietrofront.
Ebbene si, lo Stato in questione potrebbe ben presto rivedere i propri programmi anti-fumo e, così, rinunciare al progetto generazionale di smoking cessation.
Da una manciata di settimane, infatti, è cambiato il Governo con il nuovo Esecutivo – il Partito nazionale ha scalzato i Laburisti – che sarebbe fortemente intenzionato a rivedere la norma vigente  e, in particolare, a procedere con la abrogazione degli emendamenti allo “Smokefree Environments and Regulated Products Act 1990” e dei relativi regolamenti attuativi.
Si tratta, nello specifico, del corpo di norme che, entrato in vigore appena lo scorso 1 Gennaio, prevedeva il divieto di fumare per i nati dal 1 Gennaio 2009.
Con tutta evidenza una legge che, ora come ora – anno 2023 – aveva poco senso dal momento che andava a vietare l’uso delle sigarette e la vendita delle sigarette agli under 14.
Ma che, tra dieci anni (ad esempio), avrebbe acquistato un suo senso andando a inibire le bionde agli under 24 con una platea che, quindi, si sarebbe tanto più andata ad allargare negli anni.

L’ATTENZIONE SI RIVOLGE ALLE “USA E GETTA”

Ora, però, lo stop del nuovo Governo.
Niente divieto di fumo generazionale, per così dire, ma anche addio a tutte quelle altre previsioni che erano state incluse nel pacchetto come quella che avrebbe dovuto portare ad una razionalizzazione dei punti vendita autorizzati alla vendita delle sigarette stesse.
Piuttosto, i nuovi legislatori hanno già annunciato che la stretta sarà orientata verso le sigarette elettroniche e, nel dettaglio, quelle usa e getta.
Saranno inasprite le pene già in essere nel caso in cui si dovesse accertare la vendita di tali dispositivi a soggetti di minore età.
Ma, per quel che riguarda i divieti di fumo su base anagrafica, non se ne farà più nulla.
E nel Regno Unito i cosiddetti sostenitori dei “diritti dei fumatori” chiedono al Governo inglese di emulare l’esempio neozelandese.

- Scritto da Italo Di Dio