Immaginate che una mattina, in una qualsiasi grande città d’Italia, ci si svegli e si trovino i marciapiedi etichettati con messaggi a favore della sigaretta elettronica.
Incisi nell’asfalto, a grandi lettere.
Ebbene, è proprio quello che è successo alcune settimane addietro a Parigi.
Gli attivisti dell’associazione JeSuisVapoteur, nome del sodalizio che, in modo immediato e senza dubbio di fraintendimenti, esprime lo “status” di svapatore.
Ebbene, si diceva, in quello che è stato un vero e proprio blitz notturno, gli attivisti hanno individuato 148 luoghi particolarmente strategici della capitale francese e, armati di stencil e di un’idropulitrice, hanno marchiato il selciato con frasi di sensibilizzazione a favore della sigaretta elettronica.
“Bandire gli aromi equivale ad avere 1 milione di fumatori in più; 75.000 morti per tabacco all’anno/0 morti per svapo; #JeSuisVapeur per smettere di fumare” le tre frasi che sono state utilizzate per la maxi operazione.
Una trovata mediatica pazzesca, una spallata alle coscienze dei parigini in quella che è stata una operazione verità verso l’adozione di stili di vita che, andando oltre il tabagismo, siano decisamente più sani.
LE PAROLE DI HANIN
“L’idea era di coinvolgere quante più persone possibile e di svegliare le persone con un messaggio quanto mai chiaro”, spiega David Hanin, Direttore generale associato di “One Shot Media” e membro di JeSuisVapoteur.
Florent Biriotti, anche lei di One Shot, membro dell’associazione #JSV, precisa che i diversi messaggi sono stati “tarati” a seconda della tipologia di edificio di fronte al quale venivano apposti.
“La scritta contenente il richiamo ai 75.000 morti per tabacco ed agli zero per lo svapo, invece, abbiamo preferito porla presso le sedi dei media per avvisarli e interessarli all’argomento – precisa – mentre presso le Istituzioni si è preferito ricorrere al messaggio sugli aromi per esprimere un monito rispetto alle leggi che potrebbero passare nel momento in cui si fosse scarsamente informati sulla realtà dei vapers”.
- Scritto da Italo Di Dio