Non è possibile ignorare il potenziale della sigaretta elettronica quale strumento per smettere di fumare.
Lo fa presente il professore Fabio Beatrice, Direttore del Board Scientifico dell’Osservatorio Mohre, nel commentare le ultime evidenze della “Cochrane review”, approfondimento scientifico che ha confermato il valore della e-cig quale strumento di “smoking cessation”.
“Una prima revisione Cochrane – fa presente Beatrice – già a fine 2022 esaminava 40 studi randomizzati con un totale di 22.052 partecipanti, concludendo che vi erano prove di alta certezza che le sigarette elettroniche con nicotina aumentavano i tassi di cessazione rispetto alla nicotina dispensata in formato farmacologico”.
“I dati dimostravano anche che nei due anni di follow up (il periodo più lungo misurato) – prosegue il professionista – il consumo di sigaretta elettronica si era rivelato sostanzialmente privo di eventi avversi e non vi erano prove di danno significativo da nicotina assunta tramite device elettronico.
A seguire, nel Febbraio 2023, la prestigiosa rivista Nature Medicine, pubblicava uno studio nel quale sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti si associava un aumento della cessazione del fumo del 10-15% con l’uso di sigarette elettroniche.
Coloro che essendo fumatori svapavano frequentemente avevano una probabilità significativamente maggiore di smettere di fumare rispetto ai fumatori che non svapavano.
I DATI AMERICANI
Addirittura, i centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie riferivano che era più probabile che i fumatori utilizzassero le sigarette elettroniche nei tentativi di smettere rispetto a qualsiasi altro prodotto, compresi i farmaci per smettere di fumare approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense”.
“Adesso – tornando all’attualità – è notizia del 12 Settembre 2023 (come già raccontato dalla nostra testata, n.d.r.), una nuova revisione del Cochrane dimostra che le sigarette elettroniche ed alcuni farmaci come la vareniclina e la citisina hanno mostrato maggiori probabilità di aiutare le persone a smettere di fumare.
Dice la Cochrane che per ogni 100 persone, è probabile che da 10 a 19 smettano di fumare utilizzando la sigaretta elettronica; da 12 a 16 utilizzando vareniclina; e da 10 a 18 utilizzando la citisina”.
Alla luce di questi dati, quindi, la constatazione di Beatrice rispetto al fatto che la sigaretta elettronica “sembrerebbe efficace quanto l’uso di farmaci e viene comunque messa sullo stesso piano da scienziati esperti con le molecole tradizionalmente usate per la cessazione.
IL RUOLO DELLA E-CIG
Da queste notizie – insiste – è evidente che ignorare la sigaretta elettronica nell’ambito delle politiche di aiuto ai fumatori incalliti non è più possibile sul piano clinico e scientifico.
Ovviamente, bisogna fare una netta distinzione tra le misure di prevenzione dell’inizio al tabagismo e le misure di aiuto ai fumatori che pur mettendosi in gioco non riescono a smettere.
A questo punto sembra che alla sigaretta elettronica vada riconosciuto non solo il ruolo di un presidio utile a ridurre drasticamente il rischio legato alla combustione tabagica nei fumatori resistenti alla cessazione ma – la conclusione – anche il potenziale ruolo di strumento utile nel percorso di cessazione dal fumo di tabacco”.
- Scritto da Italo Di Dio