Germania, Francia e, ora, anche la Scozia.
Dilaga in Europa il virus anti-usa e getta.
Dopo l’outing che era venuto dal Primo Ministro transalpino Élisabeth Borne, che ha nei giorni scorsi annunciato l’intenzione di bandire le sigarette elettroniche monouso dal mercato interno con il contestuale inserimento di tale previsione in seno al redigendo piano antifumo nazionale, il dibattito si apre anche presso il Governo guidato dal Primo Ministro Humza Yousaf, da neppure sei mesi al timone dell’Esecutivo di Edimburgo.
“Nel corso del prossimo anno – ha dichiarato recentemente Yousaf alla stampa – adotteremo misure per ridurre lo svapo, con particolare riferimento all’uso di questi dispositivi da parte dei bambini”.
“Sono lieto di annunciare – ha proseguito il medesimo – che questo Governo avvierà una serie di verifiche e di consultazioni al fine di limitare la vendita di vaporizzatori monouso usa e getta se non l’adozione di un divieto assoluto”.
Il problema sollevato dalla “politica” scozzese afferisce sia una questione ambientale sia una di stretta tutela della salute pubblica.
LA PROIEZIONE
Con riguardo a quest’ultimo aspetto, in particolare, si è accertato come ben il 22 percentuale degli under 18 abbia fatto uso in Scozia, almeno in una circostanza ed almeno una volta nell’ultimo anno, di un vaporizzatore.
Un trend che, ovviamente, non può piacere in termini sanitari.
Ma, come prima affermato, vi è anche un risvolto di tipo ambientale.
Apposita analisi condotta da Zero Waste Scotland, infatti, è arrivata a stimare come lo scorso anno in Scozia sia stato disseminato un quantitativo fino a 2,7 milioni di vaporizzatori monouso.
Lo stesso studio stima che, in Scozia, ci sia un qualcosa come 543.000 utilizzatori di sigarette di tutte le età.
Un numero che sembra essere destinato a lievitare in modo alquanto importante: senza mirati interventi, infatti, si ritiene che entro l’anno 2027 questo numero possa salire fino a 900.000 unità.
- Scritto da Italo Di Dio