Sigaretta elettronica riduce pressione su Sistema sanitario

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Mezzo miliardo di sterline, un qualcosa equivalente a 580 milioni di euro, spicciolo in più spicciolo in meno.
È la somma che verrebbe risparmiata dalla Sanità inglese se metà degli attuali fumatori passassero alla sigaretta elettronica o ad altra alternativa che si basi sul tabacco non combusto.
È questa la conclusione cui è approdato uno studio posto in essere da Francesco Moscone, economista presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e la londinese Brunel University, e pubblicato sulla testata scientifica British Journal of Healthcare Management.
Il maggiore risparmio sarebbe connesso ad un minore impegno per spese sanitarie.
Nel Regno Unito si stimano 74.600 decessi all’anno a causa del fumo e si ritiene come a cavallo tra il 2019 e il 2020 si siano registrati oltre 506.000 ricoveri sempre connessi a patologie fumo correlate.
Tutto ciò peserebbe sul groppone del Servizio sanitario inglese, nei dodici mesi, a 2,5 miliardi di sterline con il solo cancro ai polmoni che, nel relativo trattamento, assorbirebbe oltre 156 milioni di sterline. 

LE PAROLE DI MOSCONE

Cancro, malattie cardiache, ictus, bronchite cronica ed enfisema sono le cinque principali patologie causate dal fumo di sigaretta: comportano un notevole onere per il Servizio sanitario nazionale, già sottoposto a una pressione crescente — ha fatto presente Moscone al Corriere della Sera — Sebbene gli effetti a lungo termine dei dispositivi alternativi alle sigarette tradizionali siano ancora sconosciuti, sappiamo da ricerche precedenti che comportano una riduzione del 90% dell’esposizione a sostanze chimiche che contribuiscono in modo determinante ai rischi per la salute”.
“In uno scenario di conversione del 50%, con metà dei fumatori che passa alle alternative a minor rischio, il Servizio sanitario nazionale risparmierebbe circa 518 milioni di sterline in un anno medio —
ancora l’esperto alla testata nazionale — Se il tasso di conversione fosse ridotto al 10%, il Nhs risparmierebbe 103 milioni di sterline, perché si ridurrebbe in modo significativo la pressione sul sistema sanitario.
Si libererebbero risorse ospedaliere fondamentali per fornire altri trattamenti”.

- Scritto da Arcangelo Bove