Aveva svapato in aula e, per questo, era stata sospesa.
Il Tar, adesso, ha confermato il provvedimento respingendo il ricorso che era stato presentato dai genitori della piccola.
Brescia, scuole medie (ebbene si, scuole medie).
Protagonista una ragazzina del secondo anno (quindi dodicenne, mese più mese meno) che era stata pizzicata a svapare in aula durante le lezioni di Educazione fisica e di Religione.
Per la precisione, la studentessa “insieme ad altri alunni, confessava in classe, alla presenza della docente coordinatrice e degli altri studenti, l’acquisto per sé stessa e per due compagni di classe di sigarette elettroniche, utilizzate durante l’ora di religione ed educazione fisica”.
Reo confessa, se così si può dire.
Del resto, era stata proprio la madre della ragazzina che aveva segnalato alla Scuola, nel Novembre dello scorso anno, di avere rinvenuto all’interno dello zaino della figliola una e-cig.
Ciononostante, una manciata di giorni dopo, la ragazza aveva ri-fatto uso del dispositivo negli ambienti dell’Istituto, per sua stessa ammissione, incurante del particolare contesto.
Una condotta che aveva determinato la reazione dell’Istituto scolastico che aveva sospeso l’alunna.
LA REAZIONE DELLA FAMIGLIA
Ne era seguita, però, la risposta della famiglia che aveva contestato l’atto posto in essere ritenendo che il medesimo si basasse su una previsione regolamentare non specifica e assolutamente tenue.
Rimarcata, ancora, in sede di ricorso la “platealità” con la quale sarebbe stato attivato il procedimento di sospensione.
Il Tar, però, ha detto no.
La sospensione, in buona sostanza, secondo i giudici amministrativi del primo grado è stata legittima ritenendo di rinvenire “una più ampia situazione di allarme che coinvolge l’intero Istituto scolastico resistente”.
E proprio la Scuola, attraverso la figura del Dirigente, come già fatto da altri colleghi, ha prescritto una più massiccia sorveglianza rispetto alla circolazione di prodotti dello svapo tra le aule affermando di avere presentato “formale esposto alle Forze dell’ordine sul commercio tra minori, sia dentro che fuori dall’Istituto, di sigarette elettroniche”.
- Scritto da Arcangelo Bove