Il cardiologo Montemurro “Fumo, si deve scegliere il danno minore”

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“Si fuma per la nicotina e si muore per i prodotti cancerogeni della combustione. Fumare fa male, va evitato, ma per chi non riesce a smettere, il male minore potrebbe essere il passaggio ai prodotti senza combustione​.
Si riduce del 90% la produzione di sostanze nocive”.

Lo ha affermato ad Adnkronos Salute Vincenzo Montemurro, cardiologo e Segretario generale della “Fondazione italiani del cuore​ della Società italiana di Cardiologia” nonchè Responsabile del servizio di Cardiologia della Casa della salute “Scillesi d’America” di Scilla, in provincia di Calabria.
Un abbattimento del rischio netto, come fa presente il professionista, sebbene – specifica il medesimo – “il rischio zero non esiste, nemmeno con questi prodotti”.
Bisogna smettere di fumare – ha osservato ancora Montemurro – ma serve anche essere pratici.
Ridurre il rischio è un risultato importante nei fumatori incalliti, che non sono pochi, se si considera che, ad esempio, circa la metà delle persone con cancro al polmone continua a fumare a distanza di un anno dalla diagnosi”.
“Nei prodotti senza combustione​ c’è la nicotina, che dà la dipendenza, ma le sostanze cancerogene calano del 90% –
incalza ancora il medesimo – Certo, il rischio zero con questi prodotti non esiste ma la riduzione drastica delle sostanze prodotte dalla combustione ne rendono razionale l’impiego nelle persone che non riescono a smettere.
Si sceglie il danno minore”.

IL DATO ANALITICO

Fatto un riferimento al generale fallimento delle politiche e delle strategie anti-fumo su scala globale, il cardiologo precisa in modo alquanto fattuale
“A tutti dico di smettere, ma quando mi ritrovo che, a distanza di un anno, continua a fumare il​ 50% di chi ha avuto una diagnosi di tumore al polmone e il 70% di chi ha avuto un ictus, bisogna pensare al male minore​”.
Un riferimento anche al discorso legislativo-istituzionale “In Italia c’è un vuoto legislativo – chiude Montemurro ad Adnkronos – del resto la Sanità è materia regionale. Ma lo Stato dovrebbe dare degli indirizzi.
So che il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, si sta adoperando a dare indicazioni per colmare questo vuoto normativo”.

- Scritto da Arcangelo Bove