Le sigarette elettroniche usa e getta?
Molto semplicemente, “non hanno ragione di esistere”.
Una stroncatura netta e senza diritto d’appello quella che viene da una relazione del “Pirg”, vale a dirsi Fondo per l’istruzione del gruppo di ricerca di interesse pubblico degli Stati Uniti.
“Non ha alcun senso produrre dispositivi elettronici con batterie ricaricabili, spedirli in tutto il mondo e buttarli fuori nel giro di pochi giorni”: questo un estratto del rapporto che conclude come, al cospetto della problematica ambientale determinata dalla circolazione di tali dispositivi, la soluzione viva in una azione molto semplice.
Ovvero quella di vietare le sigarette elettroniche usa e getta.
“Secondo le stime di vendita della CDC Foundation – viene ancora sottolineato dal Pirg – mettendo uno dietro l’altro i vaporizzatori usa e getta venduti in un anno nei soli Stati Uniti d’America si verrebbe a creare una fila che si andrebbe ad estendere per 7.000 miglia, ovvero una distanza abbastanza lunga da coprire due volte la superficie degli Stati Uniti.
Questi rifiuti di svapo stanno diventando più comuni mentre i mozziconi di sigaretta diventano meno comuni come la spazzatura che sporca le nostre spiagge e corsi d’acqua”.
LA RICHIESTA ALLA FDA
Dalle parole ai fatti: la Sigla ha provveduto ad avanzare, infatti, una precisa richiesta alla Food and Drug Administration.
Per la precisione quella di vietare, come prima anticipato, la commercializzazione sul territorio statunitense delle monouso al fine di prevenire ulteriori danni di tipo ambientale.
Ipotesi remota?
Ni.
In diversi contesti nazionali, infatti, si veda il Regno Unito, quella relativa ad un eventuale divieto sulla commercializzazione delle usa e getta è una discussione assolutamente attuale, sul tavolo.
Ed in ulteriori Paesi europei si stanno facendo medesime valutazioni che, però, non chiamano in causa solo la questione ambientale ma anche quella relativa all’accesso a questi prodotti da parte dei più giovani.
- Scritto da Italo Di Dio