Anche la Sitab “attenziona” le sigarette elettroniche usa e getta.
La Società italiana di Tabaccologia ad intervenire, in particolare, con una nota che, scandita per la Giornata mondiale senza tabacco, accende i riflettori sul fenomeno delle cosiddette “monouso”.
“Le sigarette elettroniche usa e getta che sono diventate molto di moda tra i giovanissimi – viene nello specifico evidenziato come rilancia anche “Quotidiano Sanità” – vengono gettate via tra i rifiuti indifferenziati, ma sono composte da un astuccio di plastica, da batterie, da una miscela di liquidi contenente nicotina, molte sostanze tossiche e cancerogene, metalli pesanti e aromi dolci fruttati.
Per queste sigarette elettroniche usa e getta non si hanno informazioni basate su dati scientifici – è ulteriormente precisato – mancano analisi sui liquidi e sugli aerosol condotte da laboratori istituzionali, e anche il contenuto di nicotina spesso non corrisponde a quanto riportato sulla confezione!
E’ esemplare quanto accaduto lo scorso Febbraio nel mercato britannico, quando si è dovuto procedere al ritiro di alcune di queste sigarette elettroniche usa e getta perché la quantità di nicotina contenuta era superiore del 50% alla dose massima di 20mg/ml”.
IL RISCHIO PER I PIU’ GIOVANI
La Sitab rimarca ulteriormente come “questi nuovi prodotti manchino di informazioni scientifiche e di test di laboratorio che ne certifichino il reale contenuto, siano caratterizzati da aromi irritanti per il sistema respiratorio, vengano erroneamente percepiti come non pericolosi per la salute e per l’ambiente, siano utilizzati proprio dove ci sono i divieti per il tabacco tradizionale”.
“E’ necessario ed impellente che le Istituzioni italiane preposte alla salvaguardia della salute, aggiornino i propri siti con informazioni dettagliate rivolte ai giovani, ai genitori, agli insegnanti, agli operatori sanitari.
In particolare, gli elevati livelli di nicotina (spesso sintetica e sottoforma di sali) e gli effetti che questa ha non solo sul sistema cardiovascolare, ma soprattutto sul cervello ancora in formazione dei giovani, destano particolari preoccupazioni – si conclude la nota – per prossime generazioni altamente dipendenti dalla nicotina”.
- Scritto da Italo Di Dio