Il modello della Svezia, in quanto a politiche di contrasto al fumo, indicato come esempio di riferimento nella Giornata mondiale senza tabacco.
Con una posizione in tal senso molto chiara che viene espressa dal Partito popolare europeo, forza partitica sedente a Bruxelles presso l’Europarlamento.
Al centro della discussione, si diceva, la bontà delle strategie adottate dal Paese scandinavo che, grazie alla strada del minor danno da fumo, si accinge a diventare il primo Stato libero dalle sigarette, con ciò convenzionalmente intendendosi il fatto di essere scesi al di sotto della percentuale del 5% dei fumatori rispetto alla popolazione generale.
Per Federico N. Fernández, Ceo di We Are Innovation, “il trionfo della Svezia sul fumo, attraverso la combinazione di metodi tradizionali e innovative alternative alla nicotina, sottolinea l’importanza di soluzioni creative per un futuro senza fumo.
Nonostante la rigida regolamentazione – ha proseguito il medesimo – la Svezia garantisce la disponibilità, l’accettabilità e l’accessibilità economica di queste alternative”.
L’eurodeputato croato Tomislav Sokol – venendo alla politica Ue – ha ulteriormente precisato “Nell’esaminare le buone pratiche, possiamo considerare la Svezia come un chiaro modello.
La questione critica in questione è il confronto dei casi tra i fumatori tradizionali e coloro che utilizzano prodotti alternativi alla nicotina.
Anche se abbiamo ancora bisogno di dati più completi, scartare prematuramente queste alternative sarebbe un errore.
Le politiche che stabiliamo devono strategicamente evitare che questi prodotti diventino un trampolino di lancio verso il fumo.
È importante garantire – ha concluso l’esponente del Partito popolare europeo – che il nostro approccio rimanga guidato dai dati, piuttosto che guidato dall’ideologia”.
SARA SKYTTEDAL
“La conversazione sul percorso per raggiungere uno status senza fumo è di fondamentale importanza – ha rimarcato Sara Skyttedal, europarlamentare svedese –
La politica europea contemporanea, proprio come la vita stessa, implica una sequenza di priorità e scelte.
Dobbiamo riconoscere che la battaglia contro il cancro e contro la nicotina potrebbero non allinearsi in modo perfetto.
Bisogna scegliere quale lotta è più urgente e, a mio avviso, l’obiettivo primario dovrebbe essere incoraggiare le persone a smettere di fumare sigarette.
Sebbene le sigarette elettroniche, lo snus e le bustine di nicotina non possano essere classificate come “prodotti per la salute”, non hanno lo stesso impatto letale delle sigarette tradizionali.
L’eccesso di regolamentazione – la conclusione – per non parlare dei divieti assoluti visti in diversi Paesi europei, dovrebbe essere considerato con cautela per evitare conseguenze indesiderate”.
- Scritto da Italo Di Dio