La nicotina, sostanza che piace o non piace ad orologeria.
Va bene se presente nei farmaci o nelle gomme da masticare, non va più bene se inserita nei liquidi per sigarette elettroniche.
A sottolineare questa ed altre contraddizioni è una nota di France Vapotage, associazione che mira a sensibilizzare sui diritti degli svapatori a poter accedere ai prodotti a minor danno da fumo.
“La lotta al fumo è in fase di stallo in Francia – sottolineano – La prevalenza del fumo, già una delle più alte dell’Unione europea, è in aumento: 31,9% nel 2022 contro il 30,4% nel 2019, nonostante tutte le misure adottate negli ultimi anni”.
“Per smettere di fumare – precisano – si deve fare affidamento su ciò che funziona: lo svapo si è dimostrato in tal senso valido.
La sigaretta elettronica, secondo Santé Publique France, è lo strumento più efficace e il più utilizzato dalle persone che vogliono smettere di fumare”.
“Un “effetto ponte”? – incalzano da France Vapotage – Si, c’è. Ma dal tabacco allo svapo.
Milioni di persone hanno già smesso di fumare grazie allo svapo.
Non è vero il contrario.
I rischi ? Poiché il prodotto è destinato ai fumatori adulti, questi devono essere considerati in relazione a quelli del tabacco, responsabile in Francia di 75.000 morti all’anno.
L’ex fumatore ha spesso bisogno della nicotina – prosegue l’analisi – Perché considerare la nicotina dei prodotti farmaceutici come un supporto e quella dei vapers (della stessa provenienza e della stessa qualità) come una minaccia?
La sfida per lo sviluppo dello svapo non è vietare questo o quel dispositivo di tanto in tanto.
È stabilire un quadro che consenta di affrontare le sfide in modo sostenibile ed efficace”.
Un quadro di cose che, secondo l’associazione francese, deve comprendere “la promozione dello svapo tra i fumatori come una delle soluzioni disponibili preservandone i vantaggi come il prezzo, che è molto più basso di quello del tabacco, o la varietà dei sapori”.
LA NECESSITÀ DI UNA REGOLAMENTAZIONE
Centrale, ovviamente, è per gli attivisti del sodalizio transalpino “far rispettare la legge che già vieta la vendita di prodotti da svapo ai minori” nonché “controllare rigorosamente tutti i prodotti offerti in vendita”.
La questione sigaretta elettronica, il discorso vale tanto in Francia quanto in Italia, non deve essere affrontata con una ondata di divieti indiscriminata e cieca.
Il settore merita semplicemente di essere regolamentato riuscendo allo stesso tempo a proteggere i giovani dall’accesso ai nuovi prodotti ed al fumo classico allo stesso tempo tutelando il diritto dei fumatori adulti a fruire di soluzioni a minor danno che possano aiutarli a smettere di fumare o a diminuire il consumo delle bionde.
Che è e deve restare, non lo si dimentichi, il principale obiettivo da perseguire.
- Scritto da Arcangelo Bove