Giovanissimo.
Ma già, e non da oggi, il principale attivista su scala mondiale pro riduzione del danno.
Michael Landl è il Presidente della World Vapers’Alliance, associazione internazionale che raduna sotto un’unica sigla le istanze di associazioni e gruppi vari sparsi nei cinque Continenti.
Decine sono i soggetti che hanno già aderito alla WVA secondo una logica che è assolutamente fondata: quella dell’unione che fa la forza.
In questo caso per contrastare gli interessi ancora forti e radicati pro fumo e per sensibilizzare Istituzioni e cittadini rispetto all’uso delle alternative a minor danno.
Mai dimenticando un dato di fatto di base: il fumo uccide circa otto milioni di persone, ogni anno, su scala globale; La sigaretta elettronica, ad oggi, a distanza di oltre dieci anni dalla sua presenza sul mercato, non ha ucciso nessuno, nel suo uso “legale” e conforme alle norme.
Svapo Magazine ha posto alcune domande a Landl, che gentilmente e celermente ci ha risposto.
E di tanto lo ringraziamo ulteriormente.
Buona lettura.
Sigaretta elettronica e Unione Europea: cosa possiamo aspettarci dalla seconda metà dell’anno 2023?
In caso di divieto europeo aromi, quali scenari si potrebbero aprire?
Il percorso sarà questo: fino al 18 Maggio, resterà aperta la consultazione sulla TPD2. Tuttavia, già il modo in cui la consultazione è stata impostata rappresenta una indicazione rispetto alla direzione verso cui la Commissione dell’Unione europea vuole andare.
Vale a dire, una direzione che è fortemente contraria alla riduzione del danno da fumo.
La maggior parte delle domande, infatti, è di parte, fuorviante.
L’incredibile cifra di 117 domande su complessive 201 vanno in questa direzione e non porteranno certo a un giudizio ed ad un risultato che siano imparziali nella consultazione. Sembra che la Commissione europea voglia, per così dire, giustificare il suo atteggiamento ostile nei confronti della riduzione del danno con questa tipologia di quesiti.
Questa è un’altra occasione mancata per la Commissione di aprire finalmente un dialogo onesto e scientifico con tutti i portatori di interesse.
La riduzione del danno deve rappresentare un elemento chiave all’interno della revisione della Direttiva sui prodotti del tabacco se realmente l’Ue mira a raggiungere il suo obiettivo di sconfiggere il fumo entro il 2040.
Solo un Paese dell’Ue, intanto, è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo: la Svezia che, effettivamente, raggiungerà lo status di Paese senza fumo entro l’anno in corso.
In autunno, poi, dovrebbe esserci un’altra consultazione sulla legislazione in fase di varo; Quindi la Commissione Ue dovrebbe pubblicare la sua prima bozza.
Ma con le elezioni europee all’orizzonte, molto probabilmente, potrebbero slittare i termini.
Faremo tutto il possibile per combattere un divieto di aromi nell’Unione europea.
Un divieto che rappresenterebbe la fine dello svapo come lo conosciamo e che creerebbe enormi conseguenze indesiderate per la salute pubblica.
La stragrande maggioranza dei vapers usa gli aromi e, in un eventuale scenario di divieti, i consumatori avrebbero solo due opzioni realistiche ma terribili: tornare a fumare o rivolgersi al mercato nero.
Entrambe le opzioni, ovviamente, sono dannose per la pubblica salute e rischierebbero di fare ricadere milioni di ex fumatori nel tabagismo.
La scienza è chiara in questo senso: gli aromi aiutano i fumatori a smettere e l’Ue deve ascoltare consumatori e scienza.
Le sigarette elettroniche usa e getta sembrano essere particolarmente popolari tra i giovani: pensate che questi prodotti abbiano esasperato il partito degli anti-svapo?
Personalmente non sono un fan delle usa e getta, ma ogni “soluzione” dei politici peggiorerebbe le cose.
C’è chiaramente una richiesta di nicotina tra gli adulti e alcuni adolescenti ma il solo divieto di qualcosa non farebbe sparire la domanda.
Non faremmo che spingere il consumo dal mercato legale a quello illegale, il che sarebbe molto peggio.
Per gli adulti, l’usa e getta può essere un punto di accesso facile ed economico allo svapo: non è assolutamente richiesta alcuna conoscenza di liquidi o bobine, il che potrebbe facilitare il passaggio ai fumatori, in particolare a quelli più anziani o alle persone con disabilità che fumano.
Per gli adolescenti, non dobbiamo dimenticare che esiste già un divieto sui prodotti usa e getta (e su tutti gli altri prodotti a base di nicotina).
Quindi è chiaro come un semplice divieto non funzioni.
Dobbiamo applicare meglio la legislazione esistente e iniziare finalmente ad ascoltare gli adolescenti che usano questi prodotti.
Tutti i sondaggi mostrano chiaramente che gli aromi giocano un ruolo minore nell’iniziazione allo svapo.
L’aspetto comune a tutti gli adolescenti che hanno dipendenze come alcol, droghe o sigarette è che hanno qualche genere di problema – quali ansia, problemi a scuola, rapporti difficili coi coetanei, basso reddito e scarsa istruzione – e fanno ricorso a determinate condotte per affrontare il problema stesso.
Quindi, se i politici vogliono davvero aiutare gli adolescenti, dovrebbero iniziare a risolvere queste situazioni.
Ciò sarebbe più benefico alla società che privare i fumatori adulti di opzioni per smettere.
L’Italia attende le decisioni del ministro della Salute: pensate che possa essere utile, dal punto di vista sanitario, vietare l’uso dell’elettronica sigarette all’aperto?
No, sono completamente in disaccordo su questo punto.
Perpetua il mito che il fumo e lo svapo sono la stessa cosa e che, quindi, dovrebbero essere trattati allo stesso modo.
Chiaramente non è così.
Lo svapo è molto meno dannoso del fumo e non esiste lo svapo passivo.
Pertanto, l’estensione del divieto allo svapo spaventerà maggiormente i fumatori dal passaggio allo svapo.
Inoltre, se lo svapo fosse consentito dove il fumo è vietato, come negli ospedali del Regno Unito (!), i fumatori avrebbero un altro incentivo a passare alle alternative meno dannose.
Qualche novità particolare in vista per la World Vapers’Alliance?
Come già accennato, la Svezia sta per diventare il primo Paese senza fumo al mondo avendo abbracciato la linea della riduzione del danno.
Purtroppo nessuno lo sa.
Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, quindi, porteremo avanti una campagna a livello dell’Ue e degli Stati membri al fine di invitare a seguire l’esempio e di iniziare a sconfiggere il fumo come hanno fatto gli svedesi.
Incoraggiamo tutti i vapers ad far sentire la propria voce e chiediamo ai politici di ascoltare: questo è il minimo che dovrebbero fare.
- Scritto da Arcangelo Bove