“Il posto delle sigarette? Deve essere all’interno di un museo”.
Espressione colorita ed efficace quella del Jacek Olczak, numero uno di Philip Morris International.
Intervenuto nel contesto di appuntamento londinese, il Ceo ha ribadito le posizioni già espresse con riferimento al tabacco e a quello delle alternative.
Una posizione che si sostanzia nell’indirizzo, nel programma di spedire quanto prima in archivio le bionde.
“È ora di provare qualcos’altro – ha fatto presente – Provare un approccio più inclusivo e innovativo; Uno che è stato dimostrato in diversi Paesi in tutto il mondo e ha il potenziale per accelerare in modo significativo la fine delle sigarette.
La nostra missione è chiara – ha insistito Olczak – ridurre il fumo sostituendo le sigarette con alternative meno dannose.
Le sigarette hanno il loro posto nei musei”.
MERCATO DELLE BIONDE ANCORA VIVO
Ben 143 milioni di sigarette vendute nel mondo nel solo primo trimestre dell’anno in corso – non contando i mercati della Cina e degli Stati Uniti d’America – Pmi ribadisce, tuttavia, che è il momento di voltare pagina.
“La mia domanda è: i Governi che vietano questi prodotti o li trattano come sigarette si assumeranno la responsabilità delle conseguenze?
La società si ribellerà e denuncerà le organizzazioni che bloccano il progresso?
O questa follia persisterà, lasciando che milioni di persone continuino a fumare?”.
Padre di Iqos, Philip Morris International legge i tempi che si evolvono e studia – avendole del resto già messe abbondantemente in campo – le soluzioni aziendali per poter sopravvivere a quella fase post fumo che, prima o poi, necessariamente arriverà – dovrà arrivare – per tutti.
- Scritto da Italo Di Dio