Un risarcimento-monstre per 37 milioni di dollari.
E’ quello che Philip Morris dovrà sborsare negli Stati Uniti d’America a pro di una donna che aveva intentato causa alla multinazionale.
Una vicenda che ebbe inizio nel 2015 – e che si è conclusa qualche settimana addietro – con la causa intentata da un cittadino americano cui nel 2013 era stato diagnosticato un cancro ai polmoni che, nel 2018, si sarebbe poi presentato in forma metastatica anche al cervello.
Perchè la causa?
Perchè secondo il cittadino Philip Morris, nel reclamizzare le sue Marlboro lights, avrebbe posto in essere condotte di “pubblicità ingannevole” e di “disinformazione intenzionale“.
Una sentenza che potrebbe rappresentare un precedente imponente e determinare una ondata di giudizi di analoghi contenuto e tenore, con effetti che sarebbero squassanti per la catena di Big Tobacco.
Ad augurarsi l’innescarsi di questo filone giudiziario, quanto meno, è Richard Daynard, Direttore del Public Health Advocacy Institute (PHAI) della Northeastern University.
EFFETTO CATENA?
Fondato nel 1979, il soggetto in questione – che ha fornito assistenza alla cittadina americana nella sua battaglia legale contro Philip Morris – è un’organizzazione senza scopo di lucro specializzata nella difesa degli interessi dei consumatori americani contro tutte le industrie “che massimizzano i loro profitti attraverso politiche aziendali che contribuiscono al cancro, all’obesità e ad altre malattie croniche prevenibili”.
Ebbene, la donna sostiene che nel 1995, dopo una lunga fase di astinenza, era tornata a fumare poichè ingannata da una pubblicità che presentava le “Lights” come meno dannose per la salute essendo state realizzate “con meno catrame e con meno nicotina”.
Con tutta evidenza, il Giudice della Corte del Massachusetts ha sposato questa tesi riconoscendo alla donna il diritto al maxi risarcimento.
Ed ora?
Se si venisse a innescare un effetto a catena, in forza di tale pronuncia?
E se le varie Corti potessero guardare ad essa come ad una pietra miliare in grado di fare giurisprudenza?
Le conseguenze, con tutta evidenza, sarebbero imponenti e tali da annientare un intero settore.
- Scritto da Italo Di Dio