Incredibile ma vero.
Un deputato giordano faceva contrabbando di sigarette elettroniche.
Meglio dirsi, anche di sigarette elettroniche lungo l’asse Giordania-Israle.
Si chiama Imad al-Adwan e Tel Aviv lo ha rilasciato solo poche or sono, dopo averlo tratto in arresto, consegnandolo alle Autorità di Amman che, presolo in carica, lo giudicheranno secondo le norme del rispettivo apparato giudiziario.
Il parlamentare dello Staro mediorientale si sarebbe lasciato andare, negli ultimi tempi, a diverse attività illecite.
Qualche manciata di giorni addietro, goccia che ha fatto traboccare il vaso, il medesimo era stato pizzicato al valico di Allenby dal momento che, come riferisce fonte dello Shin Bet, il Servizio di Sicurezza israeliano, questi era stato “trovato in possesso di 12 fucili e di 200 pistole”.
Da quell’episodio si era snodata tutta una serie di attività che aveva portato gli inquirenti a scoprire – con una operazione parallela portata avanti dagli 007 dei due Paesi – come il buon Imad al-Adwan avesse smerciato non solo armi ma anche mezzi di combattimento, uccelli, oro e, appunto, e-cig.
Di tutto di più, al pari di un maxi centro commerciale.
IL CASO DIPLOMATICO
Manco a dirlo, poi, nel momento in cui in Giordania si è diffusa la notizia dell’arresto del parlamentare, si è rischiata la rivolta con l’opinione pubblica arrivata addirittura a richiedere l’espulsione dell’ambasciatore israeliano ad Amman.
Solita storia a quelle latitudini dove gli equilibri sono storicamente molto evanescenti e dove una semplice scintilla – lo insegnano le drammatiche vicende degli ultimi decenni – può facilmente divampare in fuoco.
Ma si diceva delle sigarette elettroniche.
I dispositivi in questione – quanto al regime normativo – sono totalmente vietati in Giordania mentre in Israele sono ancora consentiti sebbene si intravedano strette all’orizzonte.
A quanto pare, il parlamentare avrebbe introdotto illecitamente un determinato quantitativo di prodotti dello svapo nel suo Paese.
Intanto, il Parlamento giordano ha revocato l’immunità parlamentare all’onorevole che, stando alle attuali evidenze, sarebbe davvero poco onorevole.
- Scritto da Arcangelo Bove