Europa e sigarette elettroniche, Patriciello “Divieto aromi sarebbe irragionevole”

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La strada del minor danno da fumo per abbattere i tassi dei fumatori proteggendo se medesimi e le nuove generazioni.
Ad indicare quella che potrebbe e dovrebbe rappresentare la soluzione su scala globale al problema tabagismo è l’eurodeputato Aldo Patriciello, componente del gruppo del Partito popolare europeo presso il Parlamento di Bruxelles.
Intervistato da ECig Intelligence, l’esponente molisano – dal 2006 in carica – ha indicato in quello dato dalla Svezia un modello virtuoso quante a strategie di contrasto al fumo.
Grazie a questo approccio misto di sviluppo di sigarette elettroniche, tabacco riscaldato e sacchetti di nicotinaha fatto presente Patriciello – la Svezia ha raggiunto il 6% di incidenza del fumo, la più bassa in Europa e tra le migliori al mondo.
L’approccio a questi prodotti deve essere pragmatico e basato su dati scientifici”.
“È ormai chiaro
– ha ulteriormente fatto presente Patriciello a ECig Intelligence – che i prodotti a rischio ridotto sono meno dannosi delle sigarette tradizionali.
Pertanto, sosteniamo lo sviluppo di una legislazione diversa in materia di prodotti della combustione”.

L’ESPONENTE DEL PPE PLAUDE AL MODELLO SVEZIA

L’auspicio del grosso imprenditore è che i nuovi prodotto possano andare a godere di una “regolamentazione favorevole rispetto alle sigarette per non scoraggiare chi ha già fatto questa transizione” aggiungendo come lo stesso concetto si debba applicare “al tabacco riscaldato, tenendo conto di tutte le precauzioni poiché, dopo tutto, è un prodotto del tabacco”.
Un regolamento che, annota ulteriormente, sia “equilibrato” e che sia tale da non incoraggiare le varie fasce di età “a iniziare ma dall’altro non penalizzi gli ex fumatori che sono passati a nuove categorie sarebbe meglio”.
Un equilibrio, quindi, che salvaguardi anche il diritto di quanti grazie alla e-cig stanno affrontando il proprio percorso di smoking cessation.
E questo equilibrio, specifica ancora, non può essere ricercato in un eventuale ban degli aromi, provvedimento che l’esponente del Partito popolare europeo non tarda a francobollare, in una eventuale approvazione, come “irragionevole“.
In ogni caso, come da stessa ammissione dell’europarlamentare, qualsiasi decisione in merito alla cosiddetta Tpd sarà rinviata alla fase successiva la tornata elettorale europea che andrà a cadere nel 2024.

- Scritto da Italo Di Dio