La Norvegia intende porre qualche paletto alla vendita dello snus.
Il Governo di Oslo, infatti, si accinge a vietare la commercializzazione di tale tipologia di prodotto tramite internet, in tal modo abolendone in modo perentorio l’acquisto presso i cosiddetti store on-line.
È una misura che si intende adottare al fine di limitare l’accesso dei più giovani alla particolare tipologia che resterebbe fruibile solo presso i negozi fisici, laddove si esercita un diverso controllo essendo lo snus vietato ai minori.
Anche in Norvegia lo snus – tabacco umido in polvere per uso orale, prodotto tramite un processo di umidificazione a vapore – è fortemente utilizzato da parte di un’ampia popolazione che vuole smettere di fumare la classica sigaretta.
Accanto a questo utilizzo del tutto proprio da parte fondamentalmente di adulti, vi è anche una percentuale – soprattutto giovanile – che se ne serve per una questione di mero diletto – un po’ come avviene per le altre tipologie di alternative a rischio ridotto quali le sigarette elettroniche ed il tabacco riscaldato.
La possibilità, ovviamente, di un ban al mercato on-line del prodotto sta determinando la comprensibile preoccupazione di una fetta di imprenditoria.
Ma anche di parte di consumatori.
LA STRETTA ANTIFUMO
La stretta sulle bustine si inquadra nella più ampia misura variata dai norvegesi in chiave di contrasto al tabacco.
Il Segretario generale dell’associazione dei produttori svedesi, tuttavia, Patrik Strömer, ha affermato, nel commentare le intenzioni di Oslo, che molte delle restrizioni menzionate nella strategia anti-fumo sono simili a quelle implementate in Svezia.
Aggiungendosi, tuttavia, che il fattore che ha reso le misure efficaci in Svezia è stata la disponibilità piena di alternative senza fumo come lo snus e le bustine di nicotina.
Una possibilità che, in qualche modo, si sta andando a limitare dalle parti di Oslo.
Non si dimentichi il valore dello snus in chiave di smoking cessation: la sua profonda diffusione in Svezia ha fatto sì che il Paese scandinavo diventasse il primo a raggiungere lo status di libero dal fumo – ovvero con una percentuale di fumatori al di sotto del 5 – nonché quello con la più bassa incidenza su scala europea per tumori al polmone.
- Scritto da Italo Di Dio