Vetrella “Le sigarette elettroniche riducono nettamente i danni”

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Una importantissima apertura verso l’utilizzo di sigarette elettroniche e tabacco riscaldato in ottica di smoking cessation è quella venuta da Alessandro Vatrella, Presidente campano della Società italiana di Pneumologia.
Come rilancia Ansa, il medesimo ha avuto espressioni di forte possibilismo intervenuto nella giornata di chiusura alla “Winter School” di Motore Sanità che si è appena conclusa a Napoli
“Le modalità di assunzione di nicotina attraverso prodotti a tabacco riscaldato e sigarette elettroniche – ha fatto presente il professionista – possono rappresentare una delle vie di uscita per minimizzare i danni quando non si riesce a smettere”.
Poi aggiungendosi “Il consiglio è quello di evitare di iniziare a fumare.
E se proprio non si riesce a smettere le sigarette elettroniche riducono nettamente i danni”.
A fargli eco, nella stessa cornice, Francesco Fedele, Direttore del Dipartimento di Cardiologia presso il Policlinico Umberto I de “La Sapienza” di Roma
Da un punto di vista della prevenzione ci sono due aspetti da considerare: l’iniziazione del fumo che dovremmo riuscire a combattere e quello dei pazienti che, nonostante eventi gravi legati al fumo (ictus, infarto), non rinunciano alla sigaretta.
In questi casi credo che sia importante trovare delle alternative.
Ridurre il rischio in coloro che non vogliono smettere (il 50% dei fumatori) risparmierebbe molte vite”.

PRESENTE ANCHE POLOSA

Nel contesto dei lavori è stato anche sottolineato il forte limite insisto negli strumenti ufficiali, istituzionali di cessazione dal fumo: si vedano i Centri antifumo ai quali accede appena lo 0,1 percentuale della popolazione dei fumatori, un tasso chiaramente irrisorio.
E, in generale, pure registrandosi un diffuso desiderio di dire addio al tabagismo – i dati Passi riferiscono che oltre un fumatore su tre ha tentato nell’ultimo anno di smettere di fumare – i tassi di fallimento continuano a rappresentare ben la metà dei casi.
Alla luce, quindi, di dati che non sono ancora esaltanti, l’apertura di più relatori – ad intervenire anche Beatrice e Polosa – rispetto alla opportunità data dalle alternative a minor danno.
E proprio Polosa ha rincarato “Nascondere ai cittadini le opportunità offerte dagli strumenti a potenziale rischio ridotto, o additarli come pericolosi al pari delle sigarette convenzionali è un paradosso che enfatizza i rischi senza considerarne i benefici.
L’Italia deve riaccendere i riflettori sulla sensibilizzazione antifumo, integrando il principio di precauzione con quello del rischio ridotto”.

- Scritto da Arcangelo Bove