Perfusione polmonare migliore negli svapatori rispetto ai fumatori

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I polmoni e la funzionalità respiratoria “girano” meglio negli svapatori che non nei fumatori.
Quella che era una evidenza già abbondantemente acclarata è stata ulteriormente confortata dai risultati di un nuovo studio condotto in Svizzera e, per la precisione, presso l’ospedale universitario di Berna e le cui conclusioni sono state pubblicate su Radiology.
Ad essere stato condotto un approfondimento su 44 adulti sani, tredici dei quali vapers, dodici fumatori, nove ex fumatori e dieci non consumatori.
Tutti i soggetti in questione sono stati sottoposti ad una risonanza magnetica polmonare potenziata con tanto di ulteriori test polmonari funzionali.
Le risultanze, come nelle più lecite delle aspettative, sono state alquanto schiaccianti: i test effettuati, infatti, hanno indicato come, nei fumatori, la perfusione polmonare ed il flusso sanguigno, dopo aver fumato, fosse “significativamente diminuita” rispetto al basale.
Al contrario, invece, è interessante notare come i vapers avessero sperimentato un aumento della perfusione polmonare dopo avere svapato.

L’ALTRO STUDIO DELL’AMERICAN CANCER SOCIETY

“La risonanza magnetica – viene rimarcato nelle conclusioni di quel lavoro – ha mostrato una diminuzione della perfusione polmonare dopo l’esposizione al fumo di tabacco e un aumento di tale parametro dopo l’uso di sistemi elettronici di somministrazione di nicotina”.
Un nuovo tassello della scienza che viene, quindi, a confortare rispetto all’abbattimento del danno che si ha transitando dal fumo alle e-cig.
In un precedente passaggio della nostra testata, si ricorda, avevamo raccontato delle risultanze di altro studio – in quel caso posto in essere dall’ “American Cancer Society” – che aveva acclarato come non fosse mai troppo tardi per abbandonare la dipendenza dal tabacco.
In particolare, era stato provato come chi riusciva a spezzare il legame con le bionde prima dei 45 anni poteva abbattere il rischio di contrarre il cancro ai polmoni nella misura dell’89 percentuale laddove, invece, chi lo faceva prima dei 35 lo poteva azzerare completamente riportandolo a livelli praticamente sovrapponibili a quelli gravanti sulla popolazione generale.

- Scritto da Italo Di Dio