In attesa delle decisioni che verranno dal Ministro Schillaci, c’è chi anticipa i tempi.
È il caso di Modena dove da domani, Martedì 21 Marzo, come già in altre città italiane, scatta il divieto di fumo e svapo in specifici luoghi all’aperto.
Così fanno presente dalla Casa comunale nel commentare l’ordinanza sindacale del Primo Cittadino Gian Carlo Muzzarrelli.
Ma c’è qualche inghippo da chiarire.
Sul sito web comunale, infatti, si parla esplicitamente di “ordinanza che vieta il fumo, anche con dispositivi elettronici”.
La lettera dell’ordinanza, invece, è poco precisa nella terminologia dal momento che non fa riferimento alcuno alla sigaretta elettronica parlandosi, piuttosto, di “divieto di fumo” e, in premessa, di “fumo di tabacco”.
Che sono concetti diversi dallo svapare che nulla ha a che vedere con tabacco e fumo.
GLI SPAZI INTERESSATI
I divieti, attendendosi un chiarimento sui punti appena detti, si applicheranno ad “aree destinate al gioco dei bambini site nei parchi e nei giardini pubblici; Aree limitrofe agli ingressi degli uffici pubblici, delle scuole, delle università; Aree adiacenti i servizi all’infanzia (scuole nido, centri gioco, ecc …); Aree in corrispondenza e nei pressi delle fermate del trasporto pubblico locale e cimiteri”.
All’ingresso “od in altra posizione ben visibile delle aree destinate al gioco dei bambini site nei parchi e nei giardini pubblici nonchè nei pressi dei servizi all’infanzia”, specifica ancora l’atto sindacale, “dovrà essere posizionato l’avviso di divieto di fumo mediante appositi cartelli, anche a cura dei responsabili dei servizi educativi”.
L’ordinanza, che era stata emanata ai principi di Gennaio, con differimento della entrata in vigore, appunto, al 21 Marzo, fa seguito alla mozione numero 3 presentata al Consiglio comunale in data 20 Gennaio 2022 dai consiglieri Tripi, Lenzini, Bergonzoni, Carriero, Cirelli, Connola, Forghieri, Franchini, Aime, Parisi, Giordani, Manenti e Silingardi avente ad oggetto, appunto, “Qualità dell’aria, salute, comportamenti individuali e responsabilità pubblica”.
Le violazioni al dispositivo della ordinanza, è ulteriormente precisato, sono soggette all’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da euro 25 ad euro 500, “con obbligo di adempimento immediato a quanto richiesto con il presente provvedimento”.
- Scritto da Arcangelo Bove