“Il divieto di fumo all’aperto non serve a nulla”

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“Una simile misura avrebbe una visibilità notevole e una forte valenza simbolica, ma non sortirebbe dei benefici reali: il problema si sposterebbe nei luoghi privati”.
Se in Italia il divieto di fumare all’aperto ed anche quello di svapare sembrano essere una prospettiva ormai prossima ed immediata, vi è chi, invece, questa possibilità la respinge fermamente ritenendola fondamentalmente inutile.
Succede in Svizzera, a Losanna, dove pure si è discussa la possibilità di introdurre un ban totale sulle bionde nei luoghi pubblici “open air” e, in particolare, in quelli che sono caratterizzati per loro natura da una frequentazione di donne e bambini, quali i parchi.
A porre fine al dibattito, tuttavia, ha pensato direttamente il sindaco Grégoire Junod che, in un rapporto pubblicato in uno al suo Esecutivo, ha “chiuso” la questione che era stata aperta, cinque anni or sono, da una interpellanza dei Verdi e, in particolare, dal consigliere comunale Ilias Panchard.
“Non c’è alcuno studio scientifico attendibile – ha commentato Junod – che dimostri che sussista un pericolo dell’esposizione al fumo passivo all’esterno, come negli spazi pubblici aperti”.
Una misura che sarebbe, quindi, “esagerata ed inutile” se non addirittura “ipocrita” dal momento che non risolverebbe il problema fumo, cosa di cui gli stessi proponenti sono ben consapevoli.
Il sindaco svizzero si dice “un grande difensore del divieto di fumare nei luoghi chiusi”, ma “all’esterno – prosegue – tale misura appare sproporzionata ed inefficace”.
Per dirla breve, “si vuole risolvere un problema che non si pone”, ha concluso Junod.

L’INTERPELLANZA DEI VERDI

Partita chiusa, quindi, le sigarette potranno continuare ad essere fumate tranquillamente negli spazi pubblici all’aperto, confermandosi invece i divieti che riguardano quelli al chiuso.
Sigarette elettroniche? Tabacco riscaldato? Per queste categorie merceologiche, la discussione non si è mai posta.
Si lavora, tuttavia, ma questo è un altro discorso, ad introdurre il divieto di vendere questi prodotti ai minorenni andandosi a colmare quello che è un vuoto normativo tutt’ora in essere nel sistema legislativo elvetico.

- Scritto da Arcangelo Bove