“L’orientamento del Ministero della Salute di aggiornare, dopo venti anni dalla sua emanazione, la legge Sirchia estendendo il divieto di fumo in aree ed ambienti sinora esclusi sta creando non poco allarmi non solo tra i fumatori ma anche nell’intero indotto del mondo del tabacco”.
Esordisce così nota della Uit, Unione italiana Tabaccai, di un paio di giorni addietro.
MINISTRO E “VICE” AVEVANO “RALLENTATO”
Una nota che era arrivata prima, giova precisarlo, del doppio intervento di Schillaci e Gemmato – rispettivamente Ministro della Salute e relativo Sottosegretario – che avevano frenato sui tempi della emanazione e, soprattutto, specificato come la bozza tutt’ora al vaglio potrebbe essere ridimensionata nel futuro provvedimento con riguardo, in particolare, questa la nostra sensazione, alla sigaretta elettronica, sulla quale il Ministro ha annunciato di voler aprirsi al confronto con la scienza.
Un provvedimento che, tornando ad esso, avevano ulteriormente specificato i due, avrà comunque quale suo perno, al netto di tutto quello che potrà essere discusso ed eventualmente “tagliato”, il “concept” del divieto di fumo all’aperto.
“Vietare il fumo di sigarette, e-cig, tabacco riscaldato ed i suoi derivati in bar e ristoranti all’aperto, alle fermate di metro, treni, traghetti, bus e parchi pubblici, così come previsto dalla proposta presentata dal Ministro Orazio Schillaci – proseguono dalla Unione italiana Tabaccai – sa tanto di una eccessiva restrizione di antica memoria con tutto quello che il proibizionismo genera.
“OVVIAMENTE LA UIT NON INTENDE TRASGREDIRE”
Ovviamente la UIT – specificano – non intende assolutamente trasgredire quanto dettato dal Governo né tantomeno orientare verso atteggiamenti non consoni alle regole che scaturiranno.
La UIT sin dal diffondersi delle prime notizie ha assunto un cauto indirizzo di attesa verso quelli che potranno essere emendamenti ,incontri ed eventuali tavoli tecnici sulla delicata materia della salute pubblica.
Materia da sempre osservata dai Rivenditori pur consci delle ristrettezze, economiche ed operative a cui andranno incontro.
L’unica certezza che scaturisce – la conclusione – è la volontà di continuare in questo sempre più delicato mestiere ma tanto caro per l’appartenenza allo Stato”.
- Scritto da Italo Di Dio