“Anche sul fumo passivo la disinformazione la fa da padrona. I dati esistono ma sono ovviamente tutti sugli ambienti chiusi e la questione della sua tossicità è legata ai livelli di concentrazione”.
Una nuova riflessione, su quella che è una delle questioni più “vive”, da un punto di vista dell’attualità politico-sanitaria, è quella che riguarda il dibattito innescatosi rispetto alla possibile nuova stretta sul fumo e, forse, anche sulle sigarette elettroniche.
E’ il professore Fabio Beatrice, Otorinolaringoiatra tra i massimi teorici su scala continentale in fatto di riduzione del danno da fumo, ad intervenire attraverso un post pubblicato sul personale profilo social.
TRA I PRINCIPALI TEORICI DEL MINOR DANNO
“E’ facile da capire – analizza Beatrice – stare accanto ad uno che fuma in una “Cinquecento” è peggio rispetto a stare accanto ad uno che fuma in una palestra.
Il vero problema del fumo all’aperto è quello del fumo di terza mano.
Cioè l’inquinamento ambientale generato dalle cicche e dalle polveri sottili indotte dalla combustione.
Queste si avvertono chiaramente con la puzza che emanano i capelli ed i vestiti dei fumatori che sono impregnati della tossicità delle loro sigarette.
Il tutto è anche radioattivo per la presenza del Polonio 210.
Ci sono dati certi.
I posti peggiori sono proprio i luoghi dedicati ai fumatori dove la concentrazione di cicche e polveri sottili è la somma delle tante sigarette li consumate”.
PIUTTOSTO UNA QUESTIONE AMBIENTALE
Quindi il riferimento alle sigarette elettroniche
“Sulla base dei dati scientifici certi ultimamente pubblicati – prosegue e conclude il professionista – assimilare le sigarette elettroniche alle normali sigarette in termini di tossicità attiva o passiva vuol dire non avere studiato abbastanza.
La questione piuttosto riguarda lo smaltimento dei device esausti”.
Nulla da aggiungersi.
In tema di fumo e di possibili alternative, in particolare, anche in ambiti istituzionali, si ha netta la sensazione di avere a che fare, talvolta, con approcci che, quanto meno, non paiono avere una nozione piena, a 360 gradi della questione.
- Scritto da Arcangelo Bove