Adolescenti sotto copertura.
Quei furbacci degli inglesi ne pensano una più del diavolo.
Mossi dallo scopo di scovare i negozianti che fanno vendita di prodotti dello svapo a minori, infatti, molti Municipi della città di Londra hanno fatto invio di ragazzini-esca per fare acquisto – o per tentare di fare acquisto – in alcuni store di sigarette elettroniche della città.
Ciò allo scopo di capire se i negozianti fossero o meno rispettosi dell’obbligo che impone il divieto di vendita dei prodotti del vaping ai minori.
E questo profilo di baby spie c’ha tanto di sua denominazione: si chiamano mystery shopper, hanno tra i 13 e 14 anni e sono costantemente sguinzagliati a caccia di esercenti non ligi alla norma.
E così è finito che “diverse decine” di Store sono stati beccati nell’illecito dal momento che hanno venduto i loro prodotti a quelli che, con tutta evidenza, erano poco più che bambini “travestiti” da normali clienti.
Diverse le indagini aperte con quelle che potrebbero essere severe stangate in arrivo dall’Amministrazione locale.
IL RISVOLTO DELLA MEDAGLIA
Tuttavia, altro risvolto della medaglia, le sigarette elettroniche, in ispecie quelle relative alla versione “usa e getta”, paiono avere distratto i giovani dal fumo.
I dati inglesi dicono che nella fascia 16-18 si sia passati nel 2021, quanto a percentuali di svapo, dal 6,4 percentuale del 2020 al 7,7.
Parimenti, i fumatori, nell’arco di dodici mesi, sono crollati dal 20,2% del 2020 al 7,7% dell’anno successivo.
Un rapporto inversamente proporzionale laddove appare chiaro come i teenagers se non avessero svapato avrebbero, senz’altro, abbracciato le “bionde”.
In un certo senso, anche questo è un discorso di minor danno.
Ovviamente, resta sempre valido il principio di fondo.
Che non può essere messo in discussione: i giovani non devono fumare e non devono svapare.
E, più in generale, nessuno, anche adulto, dovrebbe approcciare la sigaretta elettronica se non per dire addio alla dipendenza dal tabacco.
- Scritto da Arcangelo Bove