“Ci preme precisare come SET S.p.A, distributore sul mercato italiano del prodotto in questione, che, a quanto ci consta, il problema del mercato britannico ha riguardato solo il volume totale di liquido contenuto nel device e non il tasso di nicotina del liquido.
Pertanto non esiste, nella maniera più assoluta, alcun rischio per il consumatore.
Inoltre il problema riguarda solo alcuni lotti di prodotto, destinati al mercato Extra Europeo, e non sussiste in alcuno modo nei dispositivi immessi in commercio nel nostro paese”.
Lo chiarisce in una nota posta alla nostra attenzione il dottore Umberto Roccatti.
“Per il mercato italiano – prosegue il medesimo – Elfbar fa produzioni ad hoc, con i packaging riportanti tutte le informazioni di legge nella nostra lingua, con i tasselli fiscali previsti da Adm, ed il contenuto è vincolato ai 2ml come prescritto dalle norme.
Abbiamo effettuato rigorosi controlli prima della messa in commercio e abbiamo rifatto ieri, presso un laboratorio indipendente certificato Accredia, i medesimi controlli sul volume di liquido presente in ogni singolo lotto e per ogni singolo gusto, riscontrando l’assoluto rispetto della normativa in vigore.
IN INGHILTERRA PROBLEMI LEGATI AL VOLUME DI LIQUIDO
Ci teniamo quindi ad informare i nostri partner commerciali ed i nostri consumatori che tutti i prodotti Elfbar 600 sono completamente a norma di legge e li invitiamo a verificare che i prodotti Elfbar600 loro offerti abbiamo le caratterizzazioni di legge obbligatorie, ovvero indicazioni in italiano e tassello fiscale dei Monopoli per evitare merce contraffatta o di contrabbando.
Ci rammarica – conclude Roccatti – apprendere di pratiche commerciali diffamatorie messe in atto dalla concorrenza nelle ultime ore atte a screditare il brand da noi rappresentato: tuteleremo i nostri interessi nelle opportune sedi al perpetuarsi di tale situazione”.
Se, quindi, sul mercato italiano non si è mai posta in alcun modo la questione, anche quella inglese – contrariamente a quanto asserito in precedente passaggio – è stata solo di tipo “commerciale” e non sanitario.
In sostanza, nei dispositivi vi era un maggiore quantitativo di liquido.
Ma, sostanzialmente, nessun consumatore ha mai corso rischio alcuno in termini di salute.
- Scritto da Italo Di Dio