Non sarà adesso (non dovrebbe, almeno).
Ma la questione-fumo è e resta sul tavolo delle cose da fare a stretto giro del Ministro Schillaci.
Il Milleproroghe, che corre verso l’approvazione definitiva – dopo il gioco delle Commissioni e degli emendamenti – non assisterà, quindi, al terremoto preannunciato dal numero uno del Dicastero della Salute.
Che, una manciata di settimane or sono, ebbe a preannunciare l’importante novità legislativa.
Una novità che, in primo luogo, porterà ad estendere anche a diversi contesti all’aperto il divieto di fumo che fu disposto, per quel che riguarda gli ambienti a pubblico accesso al chiuso, dalla legge Sirchia, punto di riferimento miliare in materia; Andando, per il resto, ad estendere i divieti che riguarderanno il fumo anche alla sigaretta elettronica.
Nella immediatezza dell’annuncio che era venuto dal Ministro, si ricorda, si era insistentemente vociferato come, in realtà, la novità normativa avrebbe potuto concretizzarsi e prendere forma già nel Milleproroghe.
Salvo evoluzioni e colpi di scena dell’ultimo secondo – che mai sono da escludere – il progetto verrà incardinato non adesso ma, comunque, prossimamente in uno schema legislativo che dovrebbe avere la forma del decreto.
E che, molto verosimilmente, si andrà a concretizzare, ultimandosi, già durante l’anno in corso.
CONFRONTO INESISTENTE
Le intenzioni, infatti, paiono essere sempre vive – anzi – e poco hanno scalfito le sicurezze del Ministro le osservazioni alquanto critiche che sono venute dal mondo dell’associazionismo e della Scienza.
Schillaci era e resta convintissimo della bontà della scelta che vorrà andare ad intraprendere.
Del resto, il rappresentante dell’Esecutivo Meloni è anche un medico e, non lo si dimentichi, la posizione ufficiale dell’Organo istituzionale di riferimento per quel che riguarda le politiche della salute – ovvero l’Istituto Superiore di Sanità – è di chiaro scetticismo rispetto alla e-cig.
Che potrebbe avere effetti sulla salute non noti sul lungo termine e che, soprattutto, viene tacciata di essere una porta di ingresso nel mondo del tabagismo.
Quando, invece, la pratica quotidiana ci dà feedback totalmente opposti.
Manca il confronto, manca l’allargamento del dibattito, requisiti che, in una questione come questa, sarebbero imprescindibili.
- Scritto da Arcangelo Bove