Vietare tabacco e prodotti a base di nicotina ai nati dopo il 2010: in Italia parte la raccolta firme

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Una raccolta firme finalizzata a vietare la vendita di prodotti del tabacco e tutti quelli a base di nicotina a coloro i quali sono nati dall’anno 2010 in poi.
E’ questo l’oggetto della maxi petizione lanciata anche in Italia.
A promuoverla sono l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs in collaborazione con la Sitab – Società italiana di tabaccologia.
L’iniziativa si inquadra nel più ampio contesto di programma lanciato su scala europea su impulso dell’associazione spagnola “Nofumadores”.
Il tutto nell’obiettivo di “creare un ambiente senza tabacco e la prima generazione libera dal tabacco entro il 2030″.
I promotori della mega raccolta sottoscrizioni continentale si sono anche fatti i loro conticini: l’obiettivo è quello di “raccogliere un milione di firme a livello europeo entro il 15 gennaio 2024” – 54.000 delle quali nella sola Italia.
La petizione – viene ulteriormente esposto dai promotori – si fonda sul principio “Ice”, strumento di promozione popolare che vincola la Commissione europea a prendere in considerazione qualsiasi iniziativa che raccolga un milione di firme (apponibili dai cittadini europei over 18) in almeno sette Paesi europei che devono raggiungere, a loro volta, una soglia minima di adesioni.
In Italia, appunto, 54.000.

LE PAROLE DI GALLUS (ISTITUTO MARIO NEGRI)

“Siamo consapevoli che il lavoro da svolgere per raggiungere questo obiettivo non sia privo di ostacoli – afferma a tg24.sky.it Silvano Gallus dell’Istituto Mario Negri di Milano, coordinatore italiano dell’iniziativa – ma siamo irremovibili sul fatto che sia la cosa giusta da fare, in particolare in questo periodo storico in cui abbiamo esempi concreti che, oltre ad essere giusta, questa causa sia anche possibile. Mi riferisco alla Nuova Zelanda, primo Paese al mondo che ha approvato una legge a tutela dei più giovani, vietando la vendita di sigarette a tutti i nati dopo il 2009″.
La petizione, come evidente, contiene – a nostro parere – un difetto di base.
Ovvero quello di criminalizzare la nicotina.
Sostanza che crea dipendenza – si – ma che non è il fattore scatenante patologie tumorali.
Patologie tumorali che, invece, sono da ricondurre unicamente alla sigaretta classica e, quindi, alla combustione.
Fare la differenza tra combustione e nicotina: è questo il “must” sul quale si deve lavorare.
Allo stesso modo di come si deve comprendere come “classiche” ed e-cig non siano assolutamente la medesima cosa.
Invece, non si fa altro che appiattire.
Facendo di tutt’erba un fascio e disorientando il consumatore.

- Scritto da Italo Di Dio