Fumare e svapare, ecco dove si può (in attesa della rivoluzione di Schillaci)

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Cosa cambierà?
Cosa succederà nel momento in cui dovessero passare le proposte del Ministro Schillaci?
Ebbene, se realmente dovessero concretizzarsi i “progetti” del numero uno del Dicastero della Salute, la sigaretta elettronica e la sigaretta classica si troverebbero accumunati dalla medesima normativa per quel che riguarda i luoghi dove tali dispositivi si possono o non si possono utilizzare.

LE INTENZIONI DI SCHILLACI

Cosa auspica il Ministro?
In poche parole il medesimo vorrebbe introdurre normativamente la previsione di luoghi dove non sarà possibile svapare, sia all’aperto sia al chiuso.
In più estenderà, per quel che riguarda il fumo, anche ai luoghi “open air” i divieti già ora in essere con riferimento all’ “indoor”.
Nello specifico, secondo indiscrezioni, l’intenzione sarebbe quella di bannare lo svapo dai luoghi al chiuso a pubblico accesso nonchè anche dai luoghi all’aperto laddove ci si trovi nelle immediate adiacenze di una donna incinta o di bambini.
In più, Schillaci valuta anche possibili divieti in termini di pubblicità.
Vale a dire, una piccola grande rivoluzione.
Ma, ora come ora, cosa dice la legge su sigarette e sigarette elettroniche?

I LUOGHI AL CHIUSO

La legge Sirchia (3/2003), pietra miliare in materia, proibisce di fumare in tutti i luoghi al chiuso a pubblico accesso, ivi compresi i mezzi di trasporto pubblico.
Non v’è deroga in tal senso.
La legge nazionale, invece, vieta di usare la sigaretta elettronica al chiuso – come previsto dal Decreto legge 104 anno 2013 – esclusivamente negli ambienti chiusi di Istituti scolastici, Centri per l’impiego, Centri di formazione professionale e Istituti di pena per minori.
Singole compagnie di trasporto, tuttavia, o luoghi di ritrovo privati (come ristoranti, cinema) possono prevedere il divieto di svapare all’interno dei locali.
Ma si tratta di regolamenti “privati”, per intendersi, e non riconducibili alla legge nazionale. Tant’è che anche in caso di violazione il ristoratore o il controllore sul treno, per dirne una, non potranno applicare le sanzioni della legge Sirchia.

ALL’APERTO

Per quel che riguarda gli spazi all’aperto, la legge nazionale, attualmente, non prevede alcuna limitazione sia per l’uso di sigarette sia di sigarette elettroniche.
Alcuni Enti comunali, tuttavia, stanno introducendo negli ultimi due-tre anni divieti per quel che riguarda unicamente le “bionde” in contesti come parchi pubblici e spiagge.
Ma si tratta, appunto, di atti amministrativi locali validi esclusivamente nel territorio comunale di emanazione.

IN AUTO

Per quel che riguarda la guida di veicoli, non esiste alcun divieto per quel che riguarda l’uso di sigarette ed e-cig.
Questo, però, non significa che in auto si possa fumare una sigaretta sempre e comunque.
All’interno della vettura, infatti, è assolutamente vietato accendersi una bionda in presenza di bambini o donne incinte, indipendentemente dal fatto che a farlo sia il guidatore o uno dei passeggeri, indipendentemente che si sia in transito o in sosta.
Questo quanto previsto dal Decreto legislativo del 2016 che si è sommato a precedente previsione legislativa, a sua volta riconducibile alla direttiva 2014/40 dell’Unione europea la cui ratio, con tutta evidenza, non è da ricercarsi in una esigenza di sicurezza alla guida bensì in una di tutela della salute.
Tant’è è vero che la norma non è inclusa nel Codice della Strada.
Nessuna conseguenza, invece, per chi svapa nell’abitacolo, pur in presenza di bambini e donne incinte.

- Scritto da Arcangelo Bove