La Francia annulla ogni possibile limite alla cannabis.
Definitivamente (almeno per ora).
In tal senso si è espresso, in ultima parola, il Consiglio di Stato che ha detto no a qualsiasi possibilità divieto alla commercializzazione di fiori e foglie di cannabis anche con un livello inferiore di Thc inferiore allo 0,3%.
Come si ricorda, la questione era originata poco più di un anno fa e, precisamente, nel mese di Dicembre del 2021 allorquando un decreto aveva introdotto il divieto di vendere, come prima accennato, piante di cannabis anche al di sotto della soglia dello 0,3 percentuale.
Puntualmente “adito”, il Consiglio di Stato, quando si era ai principi dell’anno 2022, aveva “sospeso” in via temporanea quello del decreto rimandando ad una udienza che dovesse entrare nel merito della vicenda per una pronuncia che fosse definitiva.
A distanza di quasi un anno, quindi, in appendice del 2022, sempre il Consiglio di Stato cassato ha definitivamente l’articolo con tutte le sue restrizioni.
Per effetto di ciò, quindi, la pianta potrà essere commercializzata in tutte le sue forme, senza restrizione alcuna.
“UNA LIMITAZIONE TOTALE SAREBBE SPROPORZIONATA”
Nella sentenza del Magistrato, in particolare, si apprezza come un eventuale “no” fosse “sproporzionato” rispetto alle informazioni disponibili sulla possibile o meno nocività della sostanza.
I giudici, quindi, danno ragione al settore cannabis – che aveva impugnato l’atto.
Ma la questione è lungi dal concludersi, in prospettiva.
L’Organo che aveva proposto il provvedimento e che ne era stato l’ideatore, infatti – parliamo di Mildeca – Missione interministeriale per la lotta contro la droga e le dipendenze – non esclude di poter pensare alla presentazione di un nuovo decreto, ovviamente da modificare nella forma – e forse anche nella sostanza – per poter aggirare i “paletti” posti dalla Magistratura.
Primo round vinto per la cannabis, in definitiva, ma futuro che potrebbe riservare ancora sorprese, pure nel breve termine.
Un clima che scoraggia in modo evidente eventuali investimenti.
- Scritto da Arcangelo Bove