Niente sigarette elettroniche, siamo californiani.
Spiagge, sole, belle donne.
E niente e-cig.
Meglio dirsi, niente liquidi per sigaretta elettroniche aromatizzati.
Dalla fine del mese di Dicembre, per la precisione da giorno 21, non si possono vendere più liquidi per e-cig aromatizzati nè altri altri prodotti, a base di nicotina, che abbiano una fragranza differente rispetto a quella base di tabacco.
Nulla da fare, quindi, per quanti – consumatori, associazioni ed aziende – avevano sperato che vi potesse un dietrofront da parte del Governo regionale.
E’ da dire, tuttavia, come il provvedimento nasca su basi che sono assolutamente democratiche.
La California, infatti, prima di calare la scure dei divieti, ha dato vita ad un referendum affidando al voto popolare la scelta: ed il popolo ha detto no.
Niente “sapori” negli e-liquids, no alle sigarette classiche aromatizzate, come quelle alla menta che sono le preferite della foltissima Comunità afroamericana.
IL PARTITO DEL NO
E si è trattato anche di un voto alquanto schiacciante a favore del partito del “no”.
Il dibattito è più che acceso: da più parti si evidenzia come, infatti, il ban sui liquidi aromatizzati non possa far altro che dare nuova linfa ai traffici illeciti di liquidi.
Un assist formidabile al contrabbando, con l’aggravante legata al fatto che tale mercato mette in circolo prodotti che non sono certo rispettosi dei parametri in termini di attenzione e tutela che si rinvengono nei circuiti ufficiali.
Inoltre, vi è anche un precedente negativo – stesso in California – per quel che riguarda gli effetti collaterali, in termini di plus di fumatori, legati a siffatti divieti.
San Francisco, infatti, Metropoli californiana, anticipò lo stesso suo Governo statale prevedendo un paio di anni addietro il divieto di aromi nei liquidi per lo svapo.
Il risultato è stato pessimo: molti di quelli che svapavano, privati dei loro aromi, hanno fatto ritorno alla sigaretta classica.
Strateghi
- Scritto da Arcangelo Bove
