L’Europa vuole stangare la sigaretta elettronica.
Una bozza di documento della Commissione europea, infatti, rivela come i piani alti Ue si accingano a proporre un emendamento alla legge fiscale sui tabacchi – pure essa in itinere – per effetto del quale si arriverebbe ad introdurre – a stretto giro – una tassa sullo svapo, in quanto tale rivolta ai singoli Stati membri.
E sarebbe una tassa che, un pò ovunque, finirebbe per elevare il costo di siffatti prodotti in modo alquanto sensibile rispetto allo stato corrente di cose.
E’ questo il disegno – in realtà già noto – che cova tra le stanze di Bruxelles.
Ma che, ora, pare accelerare – dato di cose che, in parte, già era stato anticipato a Svapo Magazine dall’eurodeputato Pietro Fiocchi nel corpo di un passaggio con la nostra testata.
L’Unione europea, quindi, mette in agenda delle immediate cose da fare la introduzione di un balzello sulla sigaretta elettronica e, per effetto di esso, la standardizzazione dei livelli fiscali per quel che riguarda le alternative.
Una standardizzazione che già vige, come a noi noto, da un punto di vista sanitario – leggi Tpd – ma che, invece, è abbandonata alla discrezionalità dei singoli Stati membri per quel che riguarda, appunto, il discorso tasse.
Ora, però, le cose potrebbe cambiare con conseguenze che sarebbero estremamente impattanti per il settore.
IL RAPPORTO 2020
Avvisaglie dell’immediatezza di questo “progetto”, in realtà, già s’erano intraviste un paio di anni addietro.
Un rapporto comunitario datato 2020 evidenziava, infatti, come “l’attuale mancanza di armonizzazione del quadro normativo fiscale per questi prodotti sta anche limitando la possibilità di monitorare il loro sviluppo del mercato e controllarne i movimenti”.
Il Covid, però, aveva messo in stand by il percorso che, ora, ad emergenza conclusa, può essere riavviato.
Come detto, la tassa unica sullo svapo sarebbe parte di un discorso più ampio che andrebbe a prevedere un aumento, sempre con riguardo ad un discorso continentale, del costo dei tabacchi.
Le modifiche fiscali sulle bionde, nel dettaglio, porterebbero ad un innalzamento dell’accisa minima dell’Ue sulle sigarette dagli attuali 1,80 euro ai futuri 3,60 (in rapporto ad una confezione da 20 pezzi), aumentando consequenzialmente i prezzi nei Paesi dell’Europa orientale dove le confezioni possono essere ancora vendute a meno di 3 euro.
Non v’è solo, per concludere, il discorso degli aromi ad incombere minaccioso agli orizzonti continentali.
E l’Europa si mostra sempre meno amica dei vapers.
- Scritto da Arcangelo Bove