Il fumatore che passa all’uso esclusivo di sigarette elettroniche abbatte il rischio di accidenti cardiaci nella misura del 34 percentuale.
E’ questo il contenuto di una ricerca pubblicata su “Circulation” – rivista scientifica nata nel 1950 e pubblicata da Lippincott Williams & Wilkins per l’American Heart Association.
L’approfondimento ha preso in esame il caso di 32.000 soggetti, sia fumatori sia ex fumatori transitati allo svapo – osservati per un periodo di sei anni.
La loro situazione è stata messa in relazione all’eventuale insorgenza di problematiche cardiache – dall’ictus all’infarto passando per l’insufficienza cardiaca.
Il dato conclusivo è stato alquanto suggestivo.
Si è potuto constatare, infatti, come il fumatore patisse un rischio di patologia cardiaca fino ad 1,8 volte superiore rispetto al non fumatore.
IL MINOR DANNO
Ma questo non è il dato rilevante.
Rilevante, piuttosto, è il fatto che il rischio gravante in capo a coloro i quali erano solo svapatori era praticamente pari a quello dei non fumatori.
In pratica, la condizione di utilizzatore di sigarette elettroniche non sembrava determinare una incidenza di malanno cardiaco superiore a quello della popolazione “normale”.
In buona sostanza, non spostava nulla.
Questa tipologia di ricerca è quella che meglio soddisfa le esigenze del minor danno dal momento che mette in relazione l’effetto determinato dalle sigarette “classiche” e quello legato alle e-cig dando percezione del beneficio che si può cogliere transitando dalle une alle altre.
Nell’ottica di un discorso di smoking cessation, quindi, è questo il dato che rileva.
Ricerche in termini “assoluti”, che prendono in esame solo il dato delle alternative, a poco rilevano.
E’ ovvio, infatti, che tra l’aria pura di montagna ed il vapore si debba sempre e solo preferire la prima: il discorso, invece, deve essere inquadrato tenendo presente la necessità di sottrarre persone al fumo facendo capire a quest’ultime quale sia il vantaggio che possono trarre abbracciando la soluzione dello svapo.
- Scritto da Arcangelo Bove